Itinerario tra il Serraglio a Istanbul

L'itinerario prende in considerazione i monumenti presenti all'interno dei baluardi del Serraglio, dove ci sono anche i Musei Archeologici e il famoso palazzo del Topkapi, che oltre a contenere testimonianze artistiche di eccezionale valore è anche uno degli esempi più pregevoli di architettura ottomana.
Il complesso presenta altri monumenti di eccezionale importanza, come la Bab-I-Ali, la famosa "Sublime Porta". Non mancano segni della dominazione bizantina, come la chiesa di S. Irene, che mette in risalto ancora una volta il complesso retaggio culturale di questa città. L'itinerario richiede circa due ore di tempo. Per la visita dettagliata dei Musei Archeologici e del Topkapi si rimanda alla sezione Preziosi interni.
Bab-Ì-Ali
Passeggiando lungo Alemdar cadilesi, alzando lo sguardo, si nota I'Alaykó5kú, un padiglione innalzato in sporgenza rispetto alla muraglia dal quale i sultani, che furono sempre personaggi molto diffidenti, potevano controllare personalmente senza essere visti gli individui che entravano nel palazzo. Poco oltre si nota Bab-i¬Ali, la Sublime Porta. Ciò che ne rimane è un bel portale in marmo scolpito, sorpassato da una bella tettoia rococò. Sulla destra è fiancheggiato da fontane. Bab-i-Ali conduceva all'omonimo palazzo del gran visir, che era anche sede del governo ottomano.
Fontana di Ahmet III
Continuando, davanti alla Bab-i-Hiimayun, si nota una delle fontane più belle della città. Fu innalzata nel 1728 sopra un'antica fonte bizantina e consiste in un piccolo edificio di forme barocche con una copertura sporgente, sorpassata da cinque cupolette. Ai quattro angoli si trovano i sebil, oggi protetti da grate di bronzo, dove un tempo i passanti trovavano bicchieri d'acqua per abbeverare. Al centro di ogni lato si nota una fontana regolata da un rubinetto.
Bab-i-Hiimayun
La "porta dell'Augusto" - questa la trasposizione del suo nome - è un alto portale in marmo bianco e nero a volta ogivale. Accompagnava all'interno della parte del Serraglio destinata al pubblico. Qui nei secoli precedenti erano presentate teste di ribelli e criminali fatti ghigliottinare dal sultano: servivano come avvertimento a chi si addentrava all'interno della cerchia. Al di sotto della porta è visibile un cartiglio in marmo nero che riporta un'iscrizione per la quale la porta sarebbe stata edificata da Mehmet Il nel 1478.
Chiesa di S. Irene
Poco nota dai turisti, è uno dei monumenti più antichi della città. Fu fondata nel 300 sopra le rovine del tempio di Afrodite. In seguito fu allargata e arricchita da Costantino, che la fece benedire alla Pace Divina. La chiesa rappresentava uno dei santuari più importanti della città. Sotto il regno di Teodosio I, nel 381, si svolsero fra le sue mura le sedute del secondo concilio ecumenico. Gravemente deteriorata dall'incendio scoppiato in seguito alla rivolta di Nika nel 532, fu restaurata da Giustiniano e da Leone Isaurico. Dopo la caduta di Costantinopoli fu destinata ad arsenale. L'interno è impostato su tre navate, sovrastato da una cupola che si innalza sull'intersezione dei bracci. Da notare, sui capitelli, i monogrammi di Giustiniano e Teodora e, nel catino absidale, una bella Croce su fondo dorato. L'indagine archeologica ha sottolineato l'antica presenza di un complesso di edifici che univano la chiesa di S. Irene a quella di S. Sofia. È stata ricondotta alla luce una costruzione a pianta centrale circondata da portici e una struttura che si vuole identificare l'ospedale.
Di fronte a S. Irene, verso il mar di Marmara, si sviluppa un'area dove un tempo sorgevano diverse chiese bizantine. Sono ancora visibili le rovine del battistero di S. Maria Hodeghetria.
La chiesa fu fondata nel V secolo e ristrutturata sotto il regno di Michele III (842-867).
 Topkapi Sarayi
Il maestoso palazzo del potere si trova in fondo al cortile dei Giannizzeri, oltre la "fontana del boia" e la "pietra del monito", luoghi malinconicamente noti nella storia ottomana perché qui avvenivano le decapitazioni. La fontana serviva al boia per lavarsi le mani dopo le esecuzioni capitali. Alla corte ottomana, infatti, l'intrigo raffigurava una pratica" consueta: per questo i boia abitavano costantemente nel palazzo. Sotto alcuni sultani particolarmente diffidenti, come Ybrahim il Terribile, le esecuzioni avevano frequenza quasi giornaliera.
Vicende storiche.
Il palazzo del Topkapi si sviluppa dove nell'antichità sorgeva decise di sfruttare quest'area per innalzare un grande palazzo imperiale da cui fossero ben visibili il mar di Mar-mara, il Bosforo, il Corno d'Oro e, nelle giornate particolarmente terse, anche le isole dei Principi. La sua posizione, centrale e panoramica, serviva anche come simbolo del potere nei confronti della popolazione e a tenere sotto stretto controllo possibili rivolte.
L'edificio avvicendò la prima residenza che si trovava nell'antico Forum Tauri, l'odierna Beyazit meydani. Chiamato al principio palazzo Nuovo, prese la denominazione di Topkapi nel XVIII secolo, quando il sultano Ahmet III fece unire un ulteriore corpo di fabbrica, la cui porta era sorvegliata da due cannoni.
Il complesso fu residenza dei sultani. In seguito gli imperatori predilessero trasferirsi nei palazzi che si erano fatti innalzare in riva al Bosforo. Il Topkapi fu modificato in museo e aperto al pubblico nel 1924.
Parco di Giilhane
Visita: gli orari di apertura variano a seconda della stagione. Rappresentava il giardino esterno del palazzo imperiale: poco frequentato, in verità, dal sultano e dalla sua corte che prediligevano i preziosi cortili interni del Topkapi. Nel lato settentrionale del parco merita una visita la colonna dei Goti. Alta 15 metri e sormontata da un capitello corinzio, mantiene alla base un'iscrizione latina che ricorda la vittoria sui Goti a opera, forse, di Claudio II il Gotico. L'attribuzione è molto incerta: sembra, infatti, che Claudio il Gotico non si sia mai recato a Costantinopoli. L'iscrizione sarebbe quindi da riferire a Costantino, che distrusse la popolazione barbara più volte. La colonna era membro con ogni probabilità al teatro di Settimio Severo, in quella zona.  

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