Beyoglu, quartiere di Istanbul

Chiamato anticamente Pera, il quartiere fu contraddistinto nei secoli scorsi dalla presenza delle basi commerciali di popolazioni straniere.
Queste colonie, poste sotto il regime delle Capitolazioni, beneficiavano di una sostanziale libertà e venivano governate da propri consoli. La zona, che rappresentava un sobborgo del quartiere di Calata, conobbe una fase di grande floridezza nel 1453, quando l'allora Costantinopoli fu cinta d'assedio dagli Ottomani di Mehmet II, II suo atteggiamento neutrale gli evitò d’imbattersi nelle ire del sovrano, che fece saccheggiare la città per ben tre glomi. II nome attuale deriva con ogni eventualità da quello di un principe bizantino convertitosi all'Islam.
Oggi Beyoglu è una delle zone più raffinati di Ístanbul, che prende un tono cosmopolita dalla presenza di ambasciate e grandi palazzi che affacciano sull'Ìstiklàl caddesi, una delle arterie più rilevanti della capitale, In passato raffigurò la parte più occidentalizzata della città, con teatri che mettevano in scena i successi provenienti dallo spettacolo parigino. 
Pur avendo perso il primato di strada commerciale per superiorità, accoglie ancora molti alberghi e negozi lussuosi, senza contare tutta i ristoranti e i locali che la animano, Ma Beyoglu si riconosce anche per i monumenti di innegabile valore storico, come la torre di Calata.
Chiesa di S. Maria Draperis
Posta nel cuore di Beyoglu, sull'Ístiklàl caddesi, la chiesa sorse in seguito a una donazione, avvenuta nel 1584, di Clara Draperis ai Francescani dell'Osservanza, composta da una casa e principalmente un'immagine della Vergine intagliata nel legno, oggetto di grande devozione. La chiesa fu innalzata nel 1678, ma ha avuto una storia straziata, fatta di distruzioni e continue ricostruzioni. L'edificio che oggi si osserva risale al 1769 e conserva solo in parte l'atmosfera dei secoli precedenti. All'interno, è ancora oggetto di venerazione l'immagine della Vergine.
Torre di Calata 
Visita: da lunedì a sabato ore 9-24; domenica ore 9-20. Il ristorante è aperto dalle 9 all'I di notte. Di aspetto grandioso, arriva un'altezza di 68 metri e presenta linee architettoniche essenziali. La torre fu innalzata sotto l'imperatore Anastasio I. Distrutta, nel 1261 fu riedificata dai genovesi in seguito alla firma del trattato di Nymphaeum, con il quale Michele VIII Paleologo li autorizzava ufficialmente a insediarsi a Galata. 
Questi la adoperarono come punto di avvistamento delle navi fino al 1349. Dopo l’occupazione di Istanbul da parte di Mehmet li, fu ridotta di due piani e riconvertita in prigione. 
In seguito, sotto il regno di Murat III, dal 1575 al 1595, la torre fu impiegata come osservatorio, per venire definitivamente trasformata in posto di guardia contro gli incendi, funzione che conservò fino a trent'anni fa.
Un ascensore interno consente di salire al penultimo piano, da cui si può entrare tramite una rampa alla sommità, dove si trovano un ristorante e un night-club con galleria panoramica. Da qui si gode il miglior panorama di Ístanbul, che circonda l'imbocco del Bosforo, il mar di Marinara e il Corno d'Oro.
Chiesa di S. Benedetto 
Lasciata la torre di Calata si raggiunge Kemeralti caddesi, rilevante asse viario. All'interno di un grande complesso edilizio sorge questa chiesa, innalzata nel 1427; an¬ticamente faceva parte dell'omonimo convento, fondato dai Benedettini collocatisi nel quartiere di Galata nel XIII secolo. Nel 1540 Francesco I, negoziando con Solimano il Magnifico, ottenne che i monaci potessero mantenere l'edificio e proseguire la loro attività religiosa. Nel 1583 il complesso fu arricchito dall'apertura di una scuola a opera dei Gesuiti. Nei secoli successivi la chiesa fu molte volte distrutta da incendi. Fino a qualche anno fa era particolarmente amata dagli ungheresi perché accoglieva le ceneri di Francesco Il Rakocski, artefice della rivolta contro la corona asburgica e morto in esilio nei pressi di Istanbul.
Chiesa di S. Giorgio 
L'edificio, oggi proprietà della comunità tedesca a Ístanbul, fu provato nel IX secolo da S. Irene, una delle sante più rilevanti nella cristianità d'Oriente. Come altri monumenti della città fu vittima di molteplici incendi. L'architettura odierno risale al 1720 circa. All'interno è importante segnalare il trono, quasi sicuramente di epoca tardo-bizantina, ornato da preziosi intarsi d'avorio.
Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo 
Sorge presso la Galatakulesi sokagi, una strada in salita dove si nota anche la presenza di un palazzo dalle forme grandiosi, un tempo occupato dal podestà di Genova, nonché governatore di Pera. L'edificio religioso fu innalzato nel 1604, ma patì molti interventi di restauro e di ricostruzione per gli incendi che lo distrussero, principalmente nel XVIII secolo. L'interno ospita opere di grande interesse artistico, come una tavola lignea rappresentante la Vergine, portata nel 1475 dalla Crimea e ristrutturata nel 1700.
Arap Camii 
Un tempo appartenente al culto cristiano che l'aveva benedetta a S. Paolo fu trasformata in moschea dopo l’occupazione di Mehmet II, nel 1453. La sua fondazione è però antica, avvenuta nel 715 e, secondo la tradizione, su inziativa di Moslema, generale del califfo omayyade al-Walid, ai tempi dell'assedio di Costantinopoli. È possibile entrare alla moschea tramite un bel passaggio a volta sotto il campanile.

Azapkapi Camii 
Nota anche con il nome di Mehmet Paia Camii, fu innalzata da Sinan nel 1577 per volere di Sokollu Mehmet Paia, gran visir di Solimano il Magnifico. L'interno presenta una bella decorazione in piastrelle di maiolica smaltata, in parte di epoca seguente all'edificazione.
Riistem Paia Hani 
Facilmente raggiungibile su Tersane cadilesi, è un caravanserraglio, edificio tipico dell'architettura civile ottomana destinato ad ospitare i laboratori artigianali e i magazzini all'ingrosso. Innalzato nella seconda metà del Cinquecento dall'architetto Sinan, si riconosce per l'insolita scala collocata al centro del cortile e per la prezioso copertura in ceramica smaltata.
Ponte di Gallata 
Il ponte più noto di Istanbul unisce i quartieri di Galata ed Eminónii, collocati sulle rive opposte del Corno d'Oro. Realizzati in legno nel 1845, nel 1913 fu rafforzato con una struttura metallica. Nel 1992 venne molto danneggiato da un incendio e avvicendato da un altro ponte all'avanguardia per le qualità tecniche, sul quale transitano ogni giorno migliaia di autovetture che passano il canale. Il vecchio ponte è stato riedificato più a monte, in una zona resa peculiarità dai negozi e dai ristoranti per turisti.

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