Vacanze a Vienna: hotel, voli aerei, informazioni


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Vienna, è frammentata amministrativamente in 23 distretti, il cui numero è sempre riportato in ogni indirizzo e targa stradale prima del nome della via.

Accertato che il nucleo storico antico, l'Innere Stadt, delimitato dall'anello di Ringstrasse, rappresenta il primo Bezirk, può essere d'aiuto nell'orientarsi conoscerne la dislocazione di massima: il secondo, coprende gran parte dell'area in sponda sinistra del Donaukanal, opposta al centro storico.
Gli altri distretti, dal terzo al nono sono collocati in senso orario intorno all'Innere Stadt in sponda destra del Donaukanal. Esterni a questi ultimi sono i distretti più esterni dal decimo al diciannovesi­mo, disposti con meno rigore ordinativo a partire da sud.
Il ventesimo divide con il secondo l'isola compresa tra Donaukanal e Danubio; i penultimi due  coprono l'area di sponda sinistra del Danubio e l'ultimo comprende la periferia più meridionale.
Il Duomo di S. Stefano e il Graben
Il Stephansdom (il Duomo di S. Stefano) e íl Graben scandiscono due fasi sostanziali di formazione della città. Il primo, legato alle origini stesse dell'abitato, si apre sul luogo del vallo che proteggeva a sud-est l'accampamento romano di Vindobona nel secolo I D.C., colmato nel 1225 e assorbito nelle mura urbane per diventare il cuore mercantile della Neustadt e dal '700 di tutta la città.
La costruzione di S. Stefano, "il luogo sacro più importante del mondo" nelle parole dell'illustre architetto austriaco Adolf Loos, segna il momento di grande sviluppo urbano medievale sull'onda della fioritura economica e culturale, Alle grandi proporzioni della Cattedrale, simbolo di Vienna, fa ostacolo la rete di strette vie e vicoli di impianto medievale che alzano alle spalle, come documento la prima pianta topografica cittadina di Augustin Hirschvogel, oggi mantenuta all'Hlstorisches Museum der Stadt Wien.
Come il quartiere attorno a S. Stefano riproduce la Vienna di Mozart, che in un appartamento di Domgasse compose le Nozze di Figaro, o di Brahms che abitò nella Deutschordenshaus, così il Graben, assieme a Kohlmarkt, ne rappresenta il nucleo commerciale più accurato ed esclusivo, che rappresenta una straordinaria antologia dell'architettura civile viennese dal periodo barocco ai giorni nostri.
Stephansplatz
La piazza della Cattedrale, cuore dell'Innere Stadt, era in origine lo Stephansfreithof, cioè il cimitero di S. Stefano, circondato da mura e chiuso da quattro porte, trasferito nei primi anni del Settecento. L'area fu modificata in piazza in occasione dell'entrata trionfale in città di Francesco II dopo l'incoronazione a Francoforte.
Nella cortina di edifici in stili e forme disomogenei che fronteggia il Duomo, si nota la mole curvilinea della moderna Haas-Haus, innalzata da Hans Hollein con grande uso di pietra chiara e vetrature a specchio, nelle quali si rimandano le guglie di S. Stefano.
A destra del Duomo, preceduta dal Singerhous, edificio di stile eclettico, è la settecentesca Churhaus, prima scuola superiore della città e fino al 1914 seminario arcivescovile; l'attuale edificio ha due sobri portali gemelli sormontati da statue e precede un gruppo di case più basse, di forme eclettico-Biedermeier, i cui negozi hanno le preparazioni originali che ricreano un'atmosfera "vecchia Vienna". Spicca, a sinistra di S, Stefano, I'Erzbisch&flisches Palais, elegante palazzo arcivescovile innalzato in forme barocche nella prima metà del secolo XVII su disegno del fiorentino Giovanni Coccapani.
Stephansdom
II Duomo di S. Stefano è tra i più bei esempi di architettura gotica dell'Europa centrale, incontrastato simbolo di Vienna e, con la sua guglia, punto di legame per tutta la città.
La prima costruzione romanica, innalzata dal vescovo di Passau, risale al secolo XII; rovinata da un incendio nel 1258, fu in parte rinnovata, poi fu 1304-1340, poi nelle navate e terminata nella seconda metà del secolo XVI.
Scarse furono le modifiche nei secoli successivi, mentre molto gravi furono i danni sofferti nel 1945, quando l'incendio del tetto causò il crollo delle volte della navata centrale e del transetto.
La facciata
La parte inferiore del prospetto principale è ciò che rimane della seconda chiesa romanica, risalente alla dominazione boema di Otakar II, assieme alle quadrate Heidentúrme, fiancheggiate da due alte cappelle gotiche con ampi rosoni, su cui si incastrano quattro piani di torricelle gotiche ottagonali a monofore composite, scanditi da fregi ad archetti e culminanti con ghimberghe, con copertura a piramide dotata di loggione.
Al centro la facciata è aperta, in alto, da una vasta polifora gotica sovrastata da terrazza e, in basso, dall'arcata di un breve atrio addobbato di rilievi, che dà entrata al portale.
Ai lati dell'avancorpo, pietre tombali del secolo XVI originari dall'antico cimitero limitrofo; incassate nella fronte dell'atrio, piccole statue e figure romaniche. Preceduto dall'atrio, il pregevole portale dei Giganti, del 1240, è ornato nello strombo e nel giro degli archi di intagli geometrici, grottesche figure di animali e busti di apostoli.
Il fianco destro e la torre
Le proporzioni di S. Stefano possono essere avvertite solo da lontano; andando il perimetro esterno ogni lato offre una differente "facciata", tutte riunite sotto gli alti spioventi del singolare tetto di tegole smaltate a disegni geometrici. Sul fianco destro è addossata al pilastro centrale della Eligiuskapelle una gotica Lichtsóule, culminante in una lampada votiva.
Più oltre è l'ottagonale portichetto gotico che precede la Singertor, decorata di statue e da un rilievo con la Conversione di S. Paolo. Alla testata del transetto si leva possente la torre meridionale, chiamata dai viennesi Stefanino, innalzata tra il 1359 e il 1433, alta quasi 137 metri e di complessa struttura, irta di pinnacoli e coronata da una sottile guglia a tre ordini. È possibile entrare alla stanza della torre mediante una scala a chiocciola di 340 gradini; in cima, grande panorama sulla città. Ai piedi della torre, il Primglóckleintor, triportico con portale gotico binato a statue.
Absidi e fianco sinistro
Continuando il giro attorno alla parte absidale si vedono, sul lato destro dell'Apostelchor, due grandi rilievi funerari rinascimentali, decorati da Commiato di Cristo dalla tergine e Orazione nell'Orto; alla parete posteriore del Winterchor, affreschi gotici della fine del '400. Sulla parete posteriore del coro, tre formelle a rilievo con Crocifissione, Deposizione e Risurrezione del primo '400 e un busto coevo dell'Ette Homo, detto il "Cristo del mal di denti" per la sua gestualità facciale. Sul lato settentrionale dell'edificio, alla parete sinistra del Frauenchor è il Kapistrankanzel del 1430, sorpassato da un grande altorilievo barocco.
Alla testata settentrionale del transetto si leva il troncone della gotica torre dell'Aquila, iniziata nel 1450 simile nella struttura alla torre meridionale, tant'è che la struttura dell'Adlertor è gemella di quella della Primglóckleintor, ma diversa nei det tagli.
Vi è stata riposta, dopo la rifusione, la campana Pummerin, la più grande d'Austria, fusa nel 1711 con il bronzo dei cannoni presi ai turchi al termine dell'assedio del 1683 e spaccatasi nel crollo conseguente all'incendio del 12 aprile 1945.
Il fianco settentrionale della navata contiene la trecentesca Bischo fstor di Gregor Hauser, preceduta da un portichetto esagonale gotico del 1520 alla cui destra è la Kolomansstein, pietra di S. Colomano, sulla quale il santo sarebbe stata tagliata la testa.
L'interno del Duomo
È a tre navate slanciate di quasi uguale altezza su pilastri a fascio, da cui sbocciano le complesse nervature delle volte, con breve transetto e profondo coro. Alte polifore si avvicendano a pilastri lungo le navate laterali; 77 statue di santi, sotto baldacchini gotici a pinnacolo quattrocenteschi, popolano a varia altezza i pilastri, ai quali si accostano altari barocchi.
In controfacciata, grande. tribuna d'organo tardogotica e, ai lati due cappelle gotiche che serrano la facciata. A destra è cappella di S. Eligio, della fine del secolo XIV, con il gotico Valentinsaltar, dossale di S. Valenntino, del 1507; a destra del dossale, una statua della Madonna del secolo XIV, venerata. dall'imperatrice Maria Teresa; nicchie con baldacchino delle semicolonneaddossate alle pareti, dieci statue del secolo XIV.
A sinistra, chiusa da una cancellata in ferro battuto con gli stemmi dei Savoia e dei Liechtenstein, è la Tirnkapelle o Kreuzkapelle, dove si trova la tomba del principe Eugenio di Savoia; sull'altare, Crocifisso ligneo del secolo XV.
Navata centrale
Spicca, al secondo pilastro sinistro, il Pilgramkanzel, pulpito gotico, opera eccellente di Anton Pilgram, decorato delle figure dei quattro Padri della Chiesa e con l'autoritratto dello scultore sotto la bella scala a traforo che vi sale; a sinistra del pulpito la illustre statua della Dienstbotenmadonna, scolpita nel 1320. Agli altri pilastri di sinistra, al terzo, altare di S. Cecilia e al quarto, il seicentesco altare di Nostra Signora, con il quadro di Maria nel sole. Ai pilastri di destra si susseguono, al secondo, l'altare di S, Giovanni, con la pala della Parentela di Cristo di J.M. Rottmayr; al terzo, l'altare di S.Gennaro, con pala di M. Altomonte, e da ultimo l'altare di S, Giuseppe, con pala dell'olandese Anton Schoonjans.
Navata destra
Al principio, addossato all'Eligiuskapelle, gotico baldacchino su colonne tortili di Gregor Hauser; sul sottostante altare moderno, antica Madonna delle lacrime, immagine sacra di origine russo-carpatica è l'immagine della Vergine più vene­rata dai viennesi.
Dopo il terzo altare è l'ingresso alla Untere Sakristei, sagrestia inferiore, decorata di stucchi e affreschi di Altomonte; a sinistra dell'ingresso, a ridosso del transetto, altare gotico a baldacchino con tribuna dei cantori.
Nel transetto destro si apre S. Caterina del 1361-96, con fonte battesimale gotico a rilievi del 1481 sovrastato da un baldacchino in legno scolpito; sull'altare statua di S. Caterina.
Navata sinistra
All'inizio, altare gotico a baldacchino di H, von Prachatitz; al secondo altare, pala di S. Francesco d'Assisi di J.M. Rottmayr; al terzo altare , barocco e dedicato a S. Stefano, seicentesca pala di S. Stefano. Appena oltre, alla parete, notevole sostegno gotico di tribuna d'organo di Anton Pilgram: notare l'autoritratto dell'artista nel peduccio.
Nel transetto sinistro si apre la S, Barbara, con volta stellata e un Crocifisso tardogotico, al cui interno è inserita un'urna-reliquiario con ceneri provenienti dal campo di concentramento di Auschwitz.
Coro
Detto Albertinische Chor dal duca Alberto II d'Asburgo, regnante al momento della consacrazione, ha struttura ad abside trilobata ed è la parte che più ha sofferto dei danni bellici.
Sull'altare maggiore barocco in marmo nero a statue, pala della Lapidazione di S. Stefano di Tobias Pock, e ai lati stalli lignei barocchi decorati da busti di vescovi; a sinistra, altare di S. Giovanni Nepomuceno, con pala di Kremser Schmidt e, a destra, altare di S. Carlo Borromeo, con pala di Wolfgang Kópp.
Nell'abside destra, detta del coro degli Apostoli, alla parete esterna, Crocifisso e serie di rilievi della Passione. Al centro dell'Apostelchor, cenotafio in marmo rosso dell'imperatore Federico III, iniziato nel 1467 da N. Gerhaert van Leyden.
Katakomben
(Solo visite guidate 10-11.30 e 13.30-16.30; domenica e festivi 13.30­16.30). Si stendono sotto il Duomo e la Stephansplatz e sono in realtà il frutto dell'unione di cripte funerarie di periodi diversi che va dal XIV-XIX secolo; nel '700 servirono anche come cimitero dei viennesi, dove in una fossa comune fu sepolto Mozart. Si visitano la cripta dei cardinali e dei vescovi; cripta dei duchi, che in origine fu inumazione degli Asburgo, allargata da Maria Teresa; la cripta dei canonici del secolo XIV. Attraverso una sorta di piccolo lapidarium, si arriva poi il vasto complesso di ambienti sottostante alla piazza, particolarmente sfruttato tra il 1720 e il 1780 circa per far fronte al sovraffollamento del cimitero di S. Stefano.
Dom-und Diózesanmuseum
Visita 10-17; lunedì e domenica chiuso. Il museo del Duomo ha sede al primo piano dell'edificio al N. 6 di Stephanslatz. Fondato nel 1932, raccoglie il Tesoro della Cattedrale e molteplici opere d'arte circa del periodo compreso tra i secoli XIV e XVIII.
Nell'interessante collezione di statuaria, osservare una Deposizione in legno policromo e le statue lignee policrome dei Quattro-Cinquecento. Tra i dipinti: due gruppi di sette tavole quattrocentesche provenienti dal castello arcivescovile di Ober-St. Veit, Ecce Homo di Lucas Cranach il Vecchio, Cristo inchiodato aIla croce dell'udinese Niccolò Frangipane, Trinità di J.M. Rottmayr, Sacra Famiglia di Kremser Schmidt.
Nella sala del Tesoro sei tavolette con smalti romanici, due fraschette siriache in vetro smaltato in oro, altare della Passione, ostensorio dello Stephansdom, messale Tuer, evangeliario carolingio.
Domgasse
Un passaggio alle spalle dello Stephansdom mette nella piccola via, contraddistinta da un impianto stradale medievale e da un'edilizia ricca di stratificazioni e stili di epoche diverse. Celebre è la Figarohaus, tipica casa d'abitazine viennese dove visse Mozart e vi compose le Nozze di Figaro. L'appartamento del compositore è stato trasformato in Mozart Wohnung, con cimeli, stampe e mobili dell'epoca, copie di partiture.
Proseguendo sulla Domgasse s'incontra, al N. 6, I'Haus zum roten Kreuz, nota anche come Ehemalige Kleiner Bischofshof, con facciata del 1761, dove la tradizione vuole che vi sia stato aperto il primo caffè viennese.
All’estremità destra di Domgasse è il Palais Furstenberg, con portale barorocco decorato da cani alati affacciato su Grúnangergasse: innalzato nel 1720 nello stile di Hildebrandt, ha androne a stucchi e scalone ornato di statue mitologiche.
Singerstrasse
Segna l'angolo con Griinangergasse il barocco Palais Rottal , conseguito nel 1750-54 includendo parti di edifici precedenti. Tornando verso il Graben si incontra il Palais Neupauer­Breuner (N. 16), edificio del 1715-16 che rappresenta un significativo esempio del barocco viennese, con un ricco portale a cariatidi nello stile di J.B. Fischer von Erlach il vecchio.
Più avanti è la Deutschordenshaus, casa dell'Ordine Teutonico, concretizzata modificando costruzioni preesistenti da Carlo Canevale e rifatta nel 1720-25. Vi risiederono Mozart e Brahms.
Schatzkammer
Nel Deutschor­denshaus hanno sede l'archivio e il Tesoro dell'Ordine Teutonico (visita: maggio­ottobre, lunedì, giovedì, domenica 10-12, mercoledì, venerdì, sabato 15-17; novembre-aprile, lunedì, giovedì, sabato 10-12, mercoledì, venerdì, sabato 15-17), comprendente documenti, arredi e argenterie appartenute ai Gran Maestri, in particolare a Massimiliano III e Leopoldo Guglielmo. Di interesse particolare la collezione di armi bianche ornate in oro e pietre preziose. Il palazzo incorpora l'antica Elisa­bethkirche, chiesa gotica di S. Elisabetta, alterata in forme barocche e neogotiche, arricchita sull'altare da un grande dossale intagliato e dipinto di scuola fiamminga.
Graben
Questa piazza aumentata, da cinque secoli cuore commerciale di Vienna, è lo spazio più accurato della città, dal tempo di Maria Teresa luogo di passeggio e di incontro prediletto dai viennesi. L'attuale struttura curvilinea, comunicante a un'estremità con Stephansplatz e Kàrntnerstrasse, risale agli allargamenti della seconda metà dell'Ottocento. La piazza è decorata, alle estremità, da due antiche fontane, il cui aspetto attuale risale al 1804.
Al centro è la colonna della peste, tipica espressione del gusto barocco viennese, innalzata nel 1693 in ringraziamento per la cessazione dell'epidemia del 1679.
Gli edifici del Graben
L'Equitablepalais,che all'angolo con Kàrntnerstrasse ne segna l'inizio, si erge sul sito di cinque case abbattete nel 1856-86 quando, per motivi viabilistici, fu tolto il diaframma di case che separava il Graben dalla piazza della Cattedrale.
L'edificio di forme neobarocche con portale a cariatidi, alzato nel 1890-91, è coronato da un'imponente cupola a pianta quadrata. Sull'angolo con Kàrntnerstrasse, introdotto nello spigolo del palazzo, è il cosiddetto Stock im Eisen, tronco d'albero nel quale, a partire dal secolo XVI, come vuole il mito, ogni fabbro in visita a Vienna era solito piantare un chiodo.
Caratteristico dello stile del cosiddetto "Grúnderzeit" è l'eclettico edificio compreso tra Sailergasse e Spiegelgasse, con piano nobile decorato da cariatidi; sulla destra, l'elegante facciata con vetrine bombate del negozio d'abbigliamento Braun & Co  è una sobria realizzazione Jugendstil in marmo nero e ottone.
Sul lato opposto di Spiegelgasse è I'Ankerhaus dell'architetto viennese Otto Wagner, distinta dalla separazione tra i due piani inferiori, vetrati e destinati a uso commerciale, e quelli superiori coronati dal grande attico a vetri, utilizzato da Wagner stesso come studio.
Di fronte è la pasticceria Altmann & Kiihne famosa, oltre che per le raffinate pralines, per il "moderno" portale esterno, opera del 1932 di j. Hoffmann e 0, Haerdtl, A sinistra sono i gemelli edifici d'uffici del Trattnerhof di R. Krauss cui si deve anche l'apertura dell'omonima via commerciale tra i due edifici, prototipo per molteplici altri interventi del genere.
I palazzi sul lato meridionale
L'edificio più antico della piazza, il barocco Palais Bartolotti-Partenfeld di J.L. von Hildebrandt (1720). Poco più avanti è I'Haus des 0sterreichischen Biihnenvereines, opera di transizione tra Jugendstil e funzionalismo di Hans Mayr ; al piano terreno è il celebre Café Hawelka, ritrovo degli artisti, le cui pareti raccolgono una rilevante collezione d'arte contemporanea.
A fianco del palazzo Bartolotti-Partenfeld è la raccolta vetrina della celebre sartoria maschile Knize & Co: sia il severo portale di granito nero, sia l'arredamento dei tre piani interni sono opera di A. Loos.
Superata Bràunerstrasse, sempre sul lato meridionale del Graben, è il Grabenhof, edificio classicista, opera di Otto Wagner ancora unito ai modi eclettici, sorto nel 1873-14. Entrambe le realizzazioni ai N. 16 e 17 si richiamano alle forme dello Jugendstil austriaco, in particolare la prima, opera di P. Palumbo con mosaici dell'atelier Forstner.
Segna l'estremità nordoccidentale della piazza, la mole della Erste 0sterreichische Sparkasse, severo edificio Biedermeier cui fa da contrasto, a chiudere la piazza, una rumorosa facciata multiforme con grande loggia vetrata su archi sorretta da cariatidi. Alla sua destra si apre Naglergasse, particolare vicolo cambiato in un'elegante propaggine commerciale del Graben.
Kohlmarkt
L'antica "strada del carbone" è oggi una purificata via commerciale dove hanno sede alcune tra le più note "firme" viennesi, dal noto Thonet, design di arredamento, alla gioielleria Schullin, che loda una vetrina postmoderna opera di Hans Hollein.
Leggermente superata è l'Artaria Haus, che prende nome dalla nota casa editrice musicale: l'edificio, originale pietra miliare dello Jugendstil.

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