Centre National d'Art et de Culture Georges-Pompidou

L'edificio
I lavori di ristrutturazione del 1997-98, affidati a un gruppo di architetti sotto la guida di Renzo Piano, che unitamente a Richard Ro­gers aveva ideato l’aspetto originaria del complesso hanno quasi raddoppiato lo spazio espositivo (da 8.000 a 15.000 m2), permettendo di smaltire un insieme che, studiato per accogliere 5000 visitatori al giorno, si era trovato a riceverne cinque volte tanto. Piano e Rogers avevano vinto il concorso aperto dall'allora capo dello Stato Georges Pompidou proponendo uno spazio in cui cinema, arti visive, fotografia, musica, libri e ricerca audiovisiva fossero riuniti, per la prima volta, in un edificio dove l'interno e l'esterno erano sostituibili nella struttura. Le varie parti del Beaubourg hanno una simmetria cromatica e s'identificano in diversi circuiti. L'avveniristico complesso è un parallelepipedo di sei piani, completamente realizzato in vetro e acciaio, le cui strutture portanti sono collocate all'esterno.

Il museo
Il Musée National d'Art moderneraccoglie oltre 30000 opere d'arte del Novecento, presentate a rotazione. Si comincia dal fauvismo di Pietre Bonnard, André Derain e Georges Braque, cui segue la selezione di dipinti cubisti, contenente lavori dello stesso Braque, di Marchel Duchamp, Juan Gris e Pablo Picasso, del quale è documentata anche la produzione seguente; ampio spazio è altresì riservato a Henri Matisse e Fernand Léger.
Si continua con Vasilij Kandinskij, Paul Klee e l'astrattismo, rappresentato tra gli altri da Frantisek Kupka e Piet Mondrian, prima di passare alle correnti realista e figurativista, illustrate attraverso i lavori di Marc Chagall, Derain, Otto Dix e di Amedeo Modigliani.
A rappresentare la scuola italiana nella collezione di pittura surrealista;provvede Giorgio De Chirico, cui garantiscono illustre compagnia René Magritte, Salvador Dalí, Joan Mirò e una Tavola surrealista di Alberto Giacometti: tra le sculture si segnalano anche una Testa di donna di Modigliani, l'Oggetto indistruttibile di Man Ray, L'uccello nello spazio di Costantin Brancusi e una Donna seduta ancora di Giacometti.
La scena del secondo dopoguerra è rivisitata attraverso i lavori dei nordamericani Jackson Pollock, Robert Rauschenberg e Andy Warhol, il nuovo realismo di Yves Klein, Christo e Arman, l'arte minimalista, povera e concettuale, fino alle correnti figurative degli anni '90 del Novecento. Al Beaubourg è adiacente l'Atelier Brancusi, per 32 anni dimora dello scultore rumeno.
Renzo Piano lo ha trasformato in un piccolo padiglione, disperdendovi le opere in legno, bronzo, pietra e gesso di Brancusi nel tentativo di ricreare, senza troppa adeguatezza, l'atmosfera dello studio dell'artista.
La Bibliothèque publique d'information custodisce nelle sue aerate sale oltre 600 000 documenti, tra enciclopedie, dizionari riviste, libri, cd-rom e film.

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