Sviluppo architettonico e urbanistico di Parigi

Il luogo fu abitato continuamente fin dalla preistoria e il popolo dei Parisii - ai quali la città deve il suo attuale nome - si stabilì sull'odierna Ile de la-Cité intorno al III secolo a.C. Dopo la conquista romana intorno all'lle de la Cité sorse una nuova città, raccolta tutta sulla riva sinistra, lungo le pendici della collina di Sainte­Geneviève; l'isola fu forse il centro amministrativo e religioso dell'insediamento.

Nel IV secolo d.C la città, che prese il nome di Civitas Parisiorum, acquisì una ragguardevole importanza strategica, in quanto servì da retrovia per le truppe che dovevano difendere la frontiera del Reno dalle invasioni dei barbari. Nel V secolo, prima gli Unni e poi i Franchi occuparono la Gallio occupandola. Nel 508 il re franco Clodoveo fissò a Parigi la capitale del suo regno e fece innalzare la chiesa dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, sulla sommità dell'attuale collina di Sainte-Geneviève: vi fu sepolto insieme alle reliquie di santa Genoveffa, la patrona di Parigi, e la chiesa divenne l'abbazia di Sainte-Geneviève, dietro l'odierno Panthéon.
 
Durante il regno merovingio la città conobbe un periodo di prestigio politico e prosperità economica, fino a quando le lotte interne non accompagnarono a un periodo travagliato, in cui il potere fu sostanzialmente assunto dai maestri di palazzo, che all'inizio dell'VIII secolo fondarono una nuova dinastia, quella dei Carolingi, sotto i quali Parigi cominciò a perdere velocemente rilevanza dal punto di vista politico ed economico: la realizzazione del Sacro Romano Impero da parte di Carlo Magno implicò la nascita di due nuove capitali politiche, Roma e Aquisgrana, che di fatto levarono a Parigi quel ruolo centrale che aveva fino ad allora occupato.
 
All'inizio dell'XI secolo file de la Cité era fittamente costruita tra il palazzo reale a ovest e la cattedrale a est, mentre la città iniziava la propria espansione sulla riva destra, in particolare intorno al port de Grève, sull'ansa del fiume che oggi scorre di fronte all'Hòtel de Ville. Si sviluppò così un quartiere mercantile molto fiorente, che nel corso del XII secolo iniziò a ingrandire verso i terreni coltivati chiamati Champeaux, dove manifestavano le Halles; vi nacque così un nuovo quartiere molto attivo dal punto di vista commerciale, di cui l'odierna rue Saint­Denis divenne l'asse fondamentale.
 
La crescita medievale
Durante la seconda metà del XII secolo iniziò l'opera di bonifica e messa a coltivazione ,della grande zona paludosa che si estendeva a oriente degli Champeaux, quella che appunto oggi viene chiamata il Marais. Negli stessi anni, esattamente nel 1163, il vescovo Maurice de Sully diede il via alla realizzazione di una nuova cattedrale, che in capo a due secoli divenne Noare-Dame. Fu durante il regno di Filippo Augusto (1180- 1223) che la città venne dotata di una cinta di fortificazioni, prima lungo il perimetro delle abitazioni sulla riva destra, allargata poi, all'inizio del XIII secolo, anche alla riva sinistra; lo stesso volle poi dotare la città di una fortezza, il Louvre, per ostacolare il pericolo delineato dalla Normandia dei Plantageneti.
Il XIII secolo rappresentò dunque l'apogeo della Parigi medievale, quando la città contava già più di 200 mila abitanti.
La guerra dei Cent'Anni, che si sovrappose a un lungo periodo di lotte civili, e una disastrosa epidemia di peste nera originarono intorno al 1348 la morte di circa un quarto della popolazione parigina. II successivo insediamento di Cario V portò all'abbandono del palazzo reale sull'llede-la-Cité per il trasferimento all'Hòtel des Tournelles, sul luogo dell'odierna piace des Vosges. Il suo regno fu una fase di pace e floridezza per la città, che con Cario VI il Folle conobbe un nuovo periodo di lotte per il potere e per la seguente sottomissione al re d'Inghilterra, Dal regno di Carlo VI in poi, fino agli inizi del secolo seguente, Parigi perse la caratteristica di residenza reale: i sovrani infatti lasciarono i palazzi cittadini per trasferire la propria corte nei castelli di loro proprietà siti nella valle della Loira. Fu Francesco I nel 1515 a fare ritorno a Parigi, stabilendo la residenza al Louvre.
Sotto il suo regno (1515-47) e quello dei suoi successori Parigi entrò in pieno nel fervore rinascimentale. La prima grande esecuzione fu la realizzazione dell'Hòtel de Ville, mentre di ispirazione rinascimentale fu anche la modifica del vecchio Louvre voluta sempre da Francesco I. Più tardi Caterina de' Medici fece innalzare il nuovo palazzo delle Tuileries al Louvre, del quale oggi rimane solo il Pavillon de Flore.
Enrico IV di Navarra, primo re della dinastia dei Borboni, trovò una città in parte distrutta dai lunghi anni di guerra, finiti con l'assedio e i bombardamenti da lui stesso ordinati nel 1590 per avere ragione dei parigini che non lo riconoscevano come loro re in ragione della sua fede protestante, Si occupò subito di ricostruirla; ripresero così i lavori iniziati dai Valois, ma rimasti non terminati, come la galleria che univa il palazzo delle Tuileries al Louvre e principalmente il Pont-Neuf, una vera novità in campo architettonico perché non aveva abitazioni e botteghe al suo interno. L'altro grande progetto urbanistico di Enrico IV fu la realizzazione di una piazza monumentale chiusa, stupenda con i suoi nove padiglioni ad arcate su ogni lato: è la piace Royale, arrivata immutata fino ai nostri giorni e ora chiamata piace des Vosges.
Nuovo slancio edilizio
Durante il regno di Luigi XIII (1610-43) spuntarono molteplici nuovi quartier eleganti, dove nobili, funzionari di corte e grandi banchieri innalzarono le proprie residenze private, a cominciare dal Marais, che si sviluppò intorno alla nuova piace Royale; fu poi la vola dell'urbanizzazione dell'lle Saint-Louis, dove vennero innalzati molteplici bei palazzetti giunti fino a noi nelle forme originali. Sulla riva sinistra cominciò a formarsi un quartiere aristocratico, il faubourg Saint-Germain, che si sviluppò principalmente durante il XVIII secolo, quando molteplici nobili parigini vi traslocarono le loro residenze dal Marais. Infine Luigi XIII e il suo primo ministro, il cardinale Richelieu, allargarono verso ovest la cinta di mura costruita da Cado V, per contenere tutto il quartiere a sud degli attuali Grands Boulevards fino a piace de la Concorde e alle Tuileries.
La Parigi monumentale
Luigi XIV spostò la corte a Versailles e diede un forte impulso alla vita culturale e artistica, che già il cardinale Richelieu aveva iniziato a rivitalizzare con la creazione dell'Académie Francaise. Sul piano urbanistico, Luigi XIV e il suo nuovo ministro Colbert decisero di fare di Parigi una "città aperta" e monumentale, dando il via all’abbattimento di tutta la cinta muraria che correva dalla Bastiglia a piace de la Concorde; contemporaneamete venne creata una grande passeggiata alberata larga oltre 30 metri che prese il nome, per la sua imponenza, di Grands Boulevards. Simultaneamente Colbert volle accrescere il nuovo carattere monumentale della città progettando due nuovi ingressi, da sud-est il tour de Vincennes e da nord-ovest gli Champs-Élysées.
II Settecento, che dal punto di vista sociale e culturale fu contraddistinto da un profondo cambiamento, segnò da quello architettonico e urbanistico l'intensificarsi dell'attività costruttiva, tanto che nel 1783 il re dovette diffondere una disposizione che limitasse l'altezza delle case e fissasse una larghezza minima per le strade.
Durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI fu principalmente la rive gauche a conoscere un grande sviluppo abitativo con la realizzazione, specie nel faubourg Saint­Germain, di una serie di bellissime residenze aristocratiche secondo il nuovo stile neoclassico, di cui basta ricordare il palais Bourbon, oggi sede della Camera dei Deputati.
Dopo il periodo rivoluzionario e quello napoleonico, ricordato sotto il profilo monumentale per la realizzazione di una grande architettura pubblica di ispirazione antica, riconoscibile principalmente nell'Arco di Trionfo del Carrousel e nella colonna Vendòme al centro dell'omonima piazza, fu con Napoleone III che Parigi conobbe la sua più importante meta morfosi dai tempi delle origini e acquistò l'aspetto odierno, a scapito “anima' medievale che si era conservata fino ad allora. Fu una radicale opera di trasformazione del tessuto urbano, che partì dal totale restauro dell'lle-de-la-Cité. Anche i quartieri centrali furono demoliti e sugli spazi liberati vennero creati grandi boulevard alberati convergenti a raggiera su piane "a stella'': le principali furono la piace du Trocadéro, diventata poi solamente l'Etoile prima di diventare piace Charles de Gaulle; la piace de la Nation.
Per equilibrare le nuove strade urbane, Haussmann creò dei modelli di facciate per i palazzi e un'altezza massima a cui i proprietari dovevano conformarsi. I nuovi edifici in pietra da taglio, con i tetti in ardesia e finestre e balconcini con balaustre in ferro, assegnano da allora quell'eccezionale unità stilistica alle vie centrali di Parigi che ne costituisce la particolarità principale.
Il trionfo della modernità.
Caduto il Secondo Impero dopo il fallimento della guerra franco-prussiana (1870) e spento nel sangue il tentativo rivoluzionario della Comune, Parigi favorì all'avvento della Terza Repubblica, destinata a durare fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La città conobbe da allora un periodo di relativa floridezza e di grande fervore in campo culturale e artistico.
Le esposizioni universali di fine secolo parteciparono non poco all'avvento di un nuovo stile architettonico, chiamato appunto Art Nouveau o Liberty: quella del 1889 viene ricordata principalmente per la realizzazione del monumento destinato a diventare il simbolo stesso di Parigi, la Tour Eiffel, che doveva commemorare in modo imponente il primo centenario della Rivoluzione.
Fu l'Esposizione universale del 1900 a segnare il trionfo definitivo dell'Art Nouveau, che ci ha lasciato il Grand e il Petit Palais, il pont Alexandre III e gli ingressi delle prime stazioni del nuovo metro parigino.
Alla metà del Novecento, cul-mine del processo industriale prima della terziarizzazione, gli abitanti della Grande Parigi erano oltre 8 milioni e mezzo mentre oggi si superano copiosamente i 9;corrispondendo quasi con la regione amministrativa di cui è capoluogo, l’lle de Frante, che sfiora gli 11. Un francese su cinque vive dunque qui, su meno del 2% del territorio nazionale.
La crescita della città - che ha visto nel corso del '900 saldarsi ai 20 arrondissements della Ville de Paris numerosi sobborghi, fino a modellare un organismo metropolitano di forma quasi circolare con un diametro di un centinaio di chilometri - ha "riempito" una ragguardevole parte degli spazi rurali, creando problemi ambientali e di congestione.
La densità della popolazione, che già nell'lle de Frante oltrepassa i 900 ab./km2 nella Grande Parigi arrivando uno dei livelli più alti d'Europa. L'espansione urbana avvenuta fra '800 e '900 ha quasi annullato la cintura verde che si allungava per circa 120 000 ettari tra i 10 e 130 km dai quartieri centrali di Parigi, sostituendovi insediamenti e infrastrutture. Nell'ultimo ventennio sono però state fatte alcune leggi in materia ambientale che aspirano al recupero e alla valorizzazione degli spazi che hanno mantenuto un'immagine di ruralità e alla riqualificazione del verde urbano, grazie anche all'opportunità offerta dalle aree dismesse dall'industria.
La grandeur della capitale
Li chiamano Grands Travaux, grandi lavori, e grandi lo sono effettivamente, perché i parigini nel corso dei secoli si sono abituati a pensare al superlativo. Sono le nuove realizzazioni - in campo culturale, commerciale, finanziario, dei trasporti - compiute nell'ultimo trentennio. Grandi interventi che hanno aggiornato profondamente il settore dei servizi, oltre ad aver conferito alla città un profilo dinamico, lontano dall'immagine della città-museo.
A metà degli anni '60 Parigi ha deciso di crearsi la sua city e ha ideato il quartiere della Défense. Il centro d'affari sorto a nord-ovest della città è ancora in via di allargamento, al di là della Grande Arche, che i parigini considerano un po' il simbolo della Parigi del terzo millennio.
II terziario della Défense dà lavoro a circa 120 000 persone, costituendo una fonte di occupazione molto importante. La cultura è il settore che ha impregnato i maggiori investimenti relativi ai grandi progetti, rilanciando i1 ruolo di Parigi come capitale culturale d'Europa. Al di là delle 13 università o dei vecchi gioielli come il Louvre, l'amministrazione parigina ha puntato su una serie di grandi realizzazioni che vanno dai nuovi musei ai centri multiculturall, dalle città della scienza alla musica, per finire con le biblioteche.

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