La parte nuova e il colle di Vysehrad a Praga

Nové Mésto offre effettivamente un paesaggio nuovo. L'impressione di modernità viene prima di tutto dogli edifici, quasi tutti otto-novecenteschi, e sembra confermata dall'ampiezza del disegno urbano. Piazza Venceslao ha l'aspetto di un boulevard parigina le radiali irregolari di Staré Mesto proseguono qui larghe e diritte - la Husova nella Spàlenà, la Michalskà nella jungmannova, la Melantnchova nella stessa piazza Venceslao - e Karlovo.

Nové Mésto fu in fatti fondata nel 1348 dal re e imperatore Carlo IV, che fece attorniare da lunghi bastioni una ampia fascia di terra attorno a Staré Mesto, largamente sufficiente ad assorbire l'eccesso di popolazione di quest'ultimo, anche destinando a mercato tre slarghi dalle dimensioni grandi.
Un'operazione urbanistica veramente apprezzabile per precocità, tant’è che buona parte delle vie e delle piazze presero l'attuale planimetria, solo in apparenza moderna, fin dal '300. Facendo scorso alla metropolitana, è possibile completare la visita di Nové Mésto nel giro di tre ore.

Mustek
Sul fossato intorno alle mura di Staré Mèsto era stato gettato un ponticello di comunicazione con quella che oggi è piazza Venceslao. Il nome è passato alla stazione della metropolitana, dove si incrociano le li­nee A e B, e all'intersezione sotterranea coincide  in superficie il tratto più classico della forma urbana praghese: la così chiamata "croce d'oro", composta dalla colossale piazza Venceslao e dagli ampi passeggi Na pr"íkopè e Nàrodní, che fin dalla seconda metà del '700 coprono il vecchio fossato.

Na piíkopé
La più grande ar­teria di traffico pedonale di Praga corre sul fossato, tra negozi, caffè e uffici d'informazione. II passeggio, pensato sotto Giuseppe II in forma di Gra­ben alberato, ha oggi una dotazione vegeta­le piuttosto striminzita.
Al N. 10, palazzo Sylva Tarouca è uno dei più bei palazzi no­biliari di Nové Mèsto, innalzato tra 1743 e 1751da Anselmo Lurago su piano di Ki­lian Ignaz Dientzenhofer, si può entrare nel cortile e salire lo scalone ornato di stucchi. Poco più avanti, la massiccia chiesa piarista di S. Croce, in stile Impero, fu elevata tra il 1816 e il 1823 in base a precedenti di­segni dell'architetto viennese Georg Fischer.

Nàrodní muzeum v Praze
Fondato nel 1818 allo scopo principale di dare solidi fondamenti all'identità ceca, il Museo Nazionale di Praga ha sede dal 1890 in un grande edificio neorinascimentale, appositamente realizzato da Josef Schulz.
Saliti dalla piazza per una delle rampe d'ac­cesso e, all'interno dell'edificio, per lo sca­lone d'onore, si può concretizzare il carattere patriottico dell'istituzione visitando il Pantheon, che occupa in altezza la parte centrale dell'ala di facciata; la cupola che sovrasta l’enorme ambiente ha una ricca decorazione commemorativa, con ampia esem­plificazione della plastica ceca negli ultimi due secoli e dipinti storico-mitologici.
Dal Pantheon si entra alle sale di preisto­ria del territorio ceco e alla sezione di mi­neralogia. Al secondo piano sono esposte le raccolte di zoologia, con sette sale di animali imbalsa­mati o altrimenti conservati. L'altra metà del piano è occupata dalle collezioni paleontologiche, organizza­te in modo da ripercorrere il cammino evolutivo della nostra specie.

Praha-Hlavní nàdraií
In occasione della visita del presidente statu­nitense George Bush nel 1990 la stazione centrale di Praga è stata intito­lata al suo predecessore Woodrow Wil­son. I suoi grandi saloni si aprono al di sotto del precedente complesso in stile Secese di Josef Fanta, notevole per architettura e decorazione.

Na Porící
Questa grande strada collega nàmèstí Republiky con la zona di Porící, dove si era stabilita una stazione mercantile tedesca. Al N. 24 l'ex Banka Legií, di Josef Gocar rappresenta un esempio davvero unico di energica sunto tra sviluppo di temi Secese e suggestioni cubiste. In fondo alla via, un edificio neorinascimentale ospita il museo di Praga città capitale, interessante per chi desidera riper­correre la storia della città.

Jungmannovo nàméstí
La piazza, che si apre all'estremità orientale della Nàrodní presso l'imboc­co della 28. ríjna, è intitolata allo scrittore Josef Jungmann, ritratto dalla statua al centro dello slargo. La piazza e il porticato retrostante oc­cupano lo spazio dove avrebbero dovuto sor­gere le navate della chiesa di Vergine Maria della Neve, il cui co­ro è rimasta l'unica parte veramente rea­lizzata.

Nàrodní
Al tratto di fossa­to tra la Vergine Maria della Neve e la Moldava, coperto nel 1781, coincide un viale il cui nome si può tradurre tanto come "nazionale" quanto come "popola­re". Oltre che a una sicuro relazione per lo shopping, è un altro luogo simbolico per la storia del paese: accanto al Teatro nazionalefu repressa dalle forze di poli­zia la manifestazione studentesca del 17 novembre 1989 che contrassegnò l'inizio della fine per il regime comunista. A ricordare l'e­vento provvede la placca nera sotto il por­tico del palazzo settecentesco al N. 16, mentre evocano emozioni ben più piace­voli il Recluta (N. 22), probabilmente il mi­glior locale jazz della capitale ceca, e, di fronte al teatro, lo storico caffè Slavia.

Slovansky ostrov
La galle­ria Mónes, in stile funzionalista, unisce il fiume all'isola, prodotto di un'alluvione cin­quecentesca. Vi sorgono la Sítkovskó véi, una delle quattro torri dell'acquedotto cit­tadino e un palazzo neorinascimen­tale che si trova là dove nel 1848 si era riunito il primo congresso tra i popoli. Poco lontano, al N. I I della Kremencova, si trova la celebre birreria U Flekú, fondata nel '400: praghesi e turisti vi si danno incontro per assaggiare la sua deliziosa birra scura.

Karlovo nàmésti
Edifici in buona parte moderni delimitano la vasta piazza intitolata a Carlo IV, che fu organizzata a metà dell'800 metten­do a verde l'ex mercato del bestiame di Nové Mèsto. Municipio di quest'ultima era il Novoméstskà radnice, og­gi adoperato per funzioni di rappresentan­za.
Sul lato orientale dello slargo prospetta la chiesa gesuitica di S. Igna­zio di Loyola, ispirata ai modelli architet­tonici romani dell'Ordine; al suo fianco de­stro si prolunga gigantesco per tutto il resto della piazza il relativo ex collegio, oggi ospedale. Tutto il complesso è di Carlo Lurago; l'interno della chiesa meraviglia per la ricchezza fin eccessiva delle decorazioni.

Vysehradskà
Come lascia comprendere il suo nome, la strada si dirige verso il colle di Vysehrad la­sciando sulla sinistra la chiesa di S. Giovanni Ne­pomuceno sulle rocce, idea­zione di Kilian Ignaz Dientzenhofer con alla base della fronte, inquadrata da campanili coincidenti, una doppia scalinata quasi da giardino; la planimetria del­l'edificio è regolata su un ottagono a la­ti concavi, la cui curva è finita da el­lissi tanto verso la facciata quanto verso l'abside.
Sul lato opposto della strada, il monasteroNové Mésto offre effettivamente un paesaggio nuovo. L'impressione di modernità viene prima di tutto dogli edifici, quasi tutti otto-novecenteschi, e sembra confermata dall'ampiezza del disegno urbano. Piazza Venceslao ha l'aspetto di un boulevard parigina le radiali irregolari di Staré Mesto proseguono qui larghe e diritte - la Husova nella Spàlenà, la Michalskà nella jungmannova, la Melantnchova nella stessa piazza Venceslao - e Karlovo.
Nové Mésto fu in fatti fondata nel 1348 dal re e imperatore Carlo IV, che fece attorniare da lunghi bastioni una ampia fascia di terra attorno a Staré Mesto, largamente sufficiente ad assorbire l'eccesso di popolazione di quest'ultimo, anche destinando a mercato tre slarghi dalle dimensioni grandi.
Un'operazione urbanistica veramente apprezzabile per precocità, tant’è che buona parte delle vie e delle piazze presero l'attuale planimetria, solo in apparenza moderna, fin dal '300. Facendo scorso alla metropolitana, è possibile completare la visita di Nové Mésto nel giro di tre ore.
Mustek
Sul fossato intorno alle mura di Staré Mèsto era stato gettato un ponticello di comunicazione con quella che oggi è piazza Venceslao. Il nome è passato alla stazione della metropolitana, dove si incrociano le li-nee A e B, e all'intersezione sotterranea coincide in superficie il tratto più classico della forma urbana praghese: la così chiamata "croce d'oro", composta dalla colossale piazza Venceslao e dagli ampi passeggi Na pr"íkopè e Nàrodní, che fin dalla seconda metà del '700 coprono il vecchio fossato.
Na piíkopé
La più grande ar¬teria di traffico pedonale di Praga corre sul fossato, tra negozi, caffè e uffici d'informazione. II passeggio, pensato sotto Giuseppe II in forma di Gra¬ben alberato, ha oggi una dotazione vegeta¬le piuttosto striminzita.
Al N. 10, palazzo Sylva Tarouca è uno dei più bei palazzi no¬biliari di Nové Mèsto, innalzato tra 1743 e 1751 da Anselmo Lurago su piano di Ki¬lian Ignaz Dientzenhofer, si può entrare nel cortile e salire lo scalone ornato di stucchi. Poco più avanti, la massiccia chiesa piarista di S. Croce, in stile Impero, fu elevata tra il 1816 e il 1823 in base a precedenti di¬segni dell'architetto viennese Georg Fischer.
Nàrodní muzeum v Praze
Fondato nel 1818 allo scopo principale di dare solidi fondamenti all'identità ceca, il Museo Nazionale di Praga ha sede dal 1890 in un grande edificio neorinascimentale, appositamente realizzato da Josef Schulz.
Saliti dalla piazza per una delle rampe d'ac¬cesso e, all'interno dell'edificio, per lo sca¬lone d'onore, si può concretizzare il carattere patriottico dell'istituzione visitando il Pantheon, che occupa in altezza la parte centrale dell'ala di facciata; la cupola che sovrasta l’enorme ambiente ha una ricca decorazione commemorativa, con ampia esem¬plificazione della plastica ceca negli ultimi due secoli e dipinti storico-mitologici.
Dal Pantheon si entra alle sale di preisto¬ria del territorio ceco e alla sezione di mi¬neralogia. Al secondo piano sono esposte le raccolte di zoologia, con sette sale di animali imbalsa¬mati o altrimenti conservati. L'altra metà del piano è occupata dalle collezioni paleontologiche, organizza¬te in modo da ripercorrere il cammino evolutivo della nostra specie.
Praha-Hlavní nàdraií
In occasione della visita del presidente statu¬nitense George Bush nel 1990 la stazione centrale di Praga è stata intito¬lata al suo predecessore Woodrow Wil¬son. I suoi grandi saloni si aprono al di sotto del precedente complesso in stile Secese di Josef Fanta, notevole per architettura e decorazione.
Na Porící
Questa grande strada collega nàmèstí Republiky con la zona di Porící, dove si era stabilita una stazione mercantile tedesca. Al N. 24 l'ex Banka Legií, di Josef Gocar rappresenta un esempio davvero unico di energica sunto tra sviluppo di temi Secese e suggestioni cubiste. In fondo alla via, un edificio neorinascimentale ospita il museo di Praga città capitale, interessante per chi desidera riper¬correre la storia della città.
Jungmannovo nàméstí
La piazza, che si apre all'estremità orientale della Nàrodní presso l'imboc¬co della 28. ríjna, è intitolata allo scrittore Josef Jungmann, ritratto dalla statua al centro dello slargo. La piazza e il porticato retrostante oc¬cupano lo spazio dove avrebbero dovuto sor¬gere le navate della chiesa di Vergine Maria della Neve, il cui coro è rimasta l'unica parte veramente realizzata.

Nàrodní
Al tratto di fossato tra la Vergine Maria della Neve e la Moldava, coperto nel 1781, coincide un viale il cui nome si può tradurre tanto come "nazionale" quanto come "popolare". Oltre che a una sicuro relazione per lo shopping, è un altro luogo simbolico per la storia del paese: accanto al Teatro nazionalefu repressa dalle forze di polizia la manifestazione studentesca del 17 novembre 1989 che contrassegnò l'inizio della fine per il regime comunista. A ricordare l'evento provvede la placca nera sotto il portico del palazzo settecentesco al N. 16, mentre evocano emozioni ben più piacevoli il Recluta (N. 22), probabilmente il miglior locale jazz della capitale ceca, e, di fronte al teatro, lo storico caffè Slavia.

Slovansky ostrov
La galleria Mónes, in stile funzionalista, unisce il fiume all'isola, prodotto di un'alluvione cin¬quecentesca. Vi sorgono la Sítkovskó véi, una delle quattro torri dell'acquedotto cittadino e un palazzo neorinascimentale che si trova là dove nel 1848 si era riunito il primo congresso tra i popoli. Poco lontano, al N. I I della Kremencova, si trova la celebre birreria U Flekú, fondata nel '400: praghesi e turisti vi si danno incontro per assaggiare la sua deliziosa birra scura.
Karlovo nàmésti
Edifici in buona parte moderni delimitano la vasta piazza intitolata a Carlo IV, che fu organizzata a metà dell'800 mettendo a verde l'ex mercato del bestiame di Nové Mèsto. Municipio di quest'ultima era il Novoméstskà radnice, og¬gi adoperato per funzioni di rappresentanza.
Sul lato orientale dello slargo prospetta la chiesa gesuitica di S. Ignazio di Loyola, ispirata ai modelli architettonici romani dell'Ordine; al suo fianco destro si prolunga gigantesco per tutto il resto della piazza il relativo ex collegio, oggi ospedale. Tutto il complesso è di Carlo Lurago; l'interno della chiesa meraviglia per la ricchezza fin eccessiva delle decorazioni.
Vysehradskà
Come lascia comprendere il suo nome, la strada si dirige verso il colle di Vysehrad lasciando sulla sinistra la chiesa di S. Giovanni Nepomuceno sulle rocce, ideazione di Kilian Ignaz Dientzenhofer con alla base della fronte, inquadrata da campanili coincidenti, una doppia scalinata quasi da giardino; la planimetria dell'edificio è regolata su un ottagono a lati concavi, la cui curva è finita da ellissi tanto verso la facciata quanto verso l'abside.
Sul lato opposto della strada, il monastero agli Slavi è quanto resta di un cenobio benedettino fondato nel 1347 da Carlo IV, polo culturale di sorprendente rilevanza: alla fine del XIV secolo ne usciro¬no importanti versioni delle Scritture in alfabeto glagolitico.
Colpito dalle bombe statunitensi nel febbraio 1945 - tanto che se ne è in parte riedificata la chiesa in for-me ostentatamente moderne.
Il monastero ha conservato il chiostro, tuttora decorato da preziosi affreschi del 1360 con scene dell'Antico e Nuovo Testamento.
Na Slupi
Prosecuzione della Vysehradskà lungo la direttrice del suo tratto più settentrionale, fiancheggia un giardino botanico e, all'incrocio con la Apolinàrskà, la chiesa della Vergine Maria delle Elisabettine uno tra i primi progetti di Kilian Ignaz Dientzenhofe.
Imboccando in ripida salita la Apolinàiskà, all'altezza della Vinidnà si incontra S. Apollinare, anch'essa fondata da Carlo IV, al cui interno si sono mantenuti affreschi tardo-trecenteschi.
Ke Karlovu
La via, che fin dal '300 porta verso Karlov oltrepassa oggi un quartiere molto tranquillo, fitto di istituti universitari. Vi si può giungere in salita per la Apolinàiskà, trovando la meta a breve distanza sulla destra. Prendendo invece la via nella direzione opposta, si vede nella trasversale famoso - e molto frequentato dai turisti - per via del buon soldato protagonista dei romanzi di Jaroslav Hasek. Poco più avanti si affaccia sulla Ke Karlovu il palazzetto Amerika vi ha sede il muzeum Antonína Dvoràka, sezione del Nàrodní muzeum dedicata al musicista Antonín Dvoiàk.
Karlov
I praghesi usano chiamare così la chiesa dedicata a S. Carlo Magno, ennesimo tributo Carlo IV: facendola eriger, questi giocò senza troppo ritegno sull'omonimia tra il fondatore del Sacro Romano Impero. Secoli di interventi hanno assegnato al tempio un'architettura piuttosto insolita: la planimetria ottagonale, ripresa dalla chiesa palatina di Carlo Magno ad Aquisgrana, contrasta all'interno con le volte stellari tardogotiche e con il ridondante decoro barocco di metà '700.
Vy"sehrad
Negli ultimi due secoli la fama della fortezza, che pose fine di essere la più importante tra le due che avevano dato origine a Praga verso il 1140, quando i re Premyslidi la lasciarono preferendole il Castello, è derivata principalmente dalla sua aura di luogo semiabbandonato, in cima a un blocco di roccia a picco sulla Moldava: luogo spettacolare, immersa in un'atmosfera romantica, che ha influenzato molte opere letterarie.
L'interno della fortezza
Varcati i bastioni in fondo alla Vratislavova, l'interno della cittadella si presenta come una grande spianata irregolare a parco, che contiene il vecchio cimitero parrocchiale di Vy"sehrad, promosso negli anni '70 dell'800 al rango di camposanto delle glorie nazionali. Attorno alla neogotica chiesa di sv. Petr a Pavel sono per questo raccolte le sepol¬ture di oltre 500 importanti personaggi della nazione ceca.
Il lato orientale costituisce lo Slavín (1889-93), pantheon comune di altre personalità autorevoli, tra le quali risaltano l'architetto Josef Gocàr e il violinista Jan Kubelík
Prima di abbandonare i ruderi della fortezza, non si può essere privo di salire sui bastioni rivolti verso la Moldava, che donano uno stupendo panorama di Praga.
 agli Slaviè quanto resta di un cenobio benedettino fondato nel 1347 da Carlo IV, polo culturale di sorprendente ri­levanza: alla fine del XIV secolo ne usciro­no importanti versioni delle Scritture in al­fabeto glagolitico.
Colpito dalle bombe statunitensi nel febbraio 1945 - tanto che se ne è in parte riedificata la chiesa in for­me ostentatamente moderne.
Il monastero ha conservato il chiostro, tut­tora decorato da preziosi affreschi del 1360 con scene dell'Antico e Nuovo Te­stamento.

Na Slupi
Prosecuzione della Vysehradskà lungo la direttrice del suo tratto più settentrionale, fiancheggia un giardino botanico e, all'incrocio con la Apolinàrskà, la chiesa della Vergine Maria delle Eli­sabettine uno tra i primi progetti di Kilian Ignaz Dientzenhofe.
Imboccando in ripida salita la Apolinàiskà, all'altezza della Vinidnà si incontra S. Apollinare, anch'essa fondata da Carlo IV, al cui interno si sono mantenuti affreschi tardo-trecenteschi.

Ke Karlovu
La via, che fin dal '300 porta verso Karlov oltrepassa oggi un quartiere molto tranquillo, fitto di istituti universitari. Vi si può giungere in salita per la Apolinàiskà, trovando la meta a breve distanza sulla destra. Prendendo invece la via nella direzione opposta, si vede nella trasversale famoso - e molto frequentato dai turisti - per via del buon soldato protagonista dei romanzi di Jaroslav Hasek. Poco più avanti si affaccia sulla Ke Karlovu il palazzetto Amerika vi ha sede il muzeum Antonína Dvoràka, sezione del Nàrodní muzeum dedicata al musicista Antonín Dvoiàk.

Karlov
I praghesi usano chiamare così la chiesa dedicata a S. Carlo Magno, ennesimo tributo Carlo IV: facendola eriger, questi giocò senza troppo ritegno sull'omonimia tra il fondatore del Sacro Romano Impero. Secoli di interventi hanno assegnato al tempio un'architettura piuttosto insolita: la planimetria ottagonale, ripresa dalla chiesa palatina di Carlo Magno ad Aquisgrana, contrasta all'interno con le volte stellari tardogotiche e con il ridondante decoro barocco di metà '700.

Vy"sehrad
Negli ultimi due secoli la fama della fortezza, che pose fine di essere la più importante tra le due che avevano dato origine a Praga verso il 1140, quando i re Premyslidi la lasciarono preferendole il Castello, è derivata principalmente dalla sua aura di luogo semiabbandonato, in cima a un blocco di roccia a picco sulla Moldava: luogo spettacolare, immersa in un'atmosfera romantica, che ha influenzato molte opere letterarie.

L'interno della fortezza
Varcati i bastioni in fondo alla Vratislavova, l'interno della cittadella si presenta come una grande spianata irregolare a parco, che contiene il vecchio cimitero parrocchiale di Vy"sehrad, promosso negli anni '70 dell'800 al rango di camposanto delle glorie naziona­li. Attorno alla neogotica chiesa di sv. Petr a Pavel sono per questo raccolte le sepol­ture di oltre 500 importanti personaggi del­la nazione ceca.
Il lato orientale co­stituisce lo Slavín (1889-93), pantheon co­mune di altre personalità autorevoli, tra le quali risaltano l'architetto Josef Gocàr e il violinista Jan Kubelík
Prima di abbandonare i ruderi della fortezza, non si può essere privo di salire sui bastioni ri­volti verso la Moldava, che donano uno stupendo panorama di Praga.

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