Karntnerstrasse, via commeciale di Vienna

Kàrntnerstrasse, raffinato via commerciale che taglia la parte meridionale dell'Innere Stadt, è con il Graben tra i posti più frequentati della città, mèta indispensabile dei turisti ma anche piacevole spazio per gli acquisti e di passeggio per i viennesi, che vi trovano i negozi più riservati, bar e ritrovi "storici" e alla moda, celebri alberghi e il Casino. Fanno ala residenze di pregio, spesso d'aspetto barocco e di matrice aristocratica, cui si accostano esempi significativi di architettura otto-novecentesca.

Le traverse di Kàrntnerstrasse offrono un'atmosfera ancor più elegante, dove ai palazzi barocchi s'intercalano botteghe di antiquari e di libri rari, Dal Sei' al Novecento, tutti gli stili vi sono riprodotti. Le cortine edilizie di età moderna e contemporanea rendono di difficile riconoscimento l'impianto urbano di questa zona, che è un estremità superstite della città medievale, formato da strade tracciate nel Due e Trecento e articolato intorno a piazze a obiettivo mercantile e a insediamenti religiosi di antica fondazione. Sempre ricca del fascino che ha ispirato l'omonimo romanzo di Joseph Roth è, invece, la visita ai fastosi sarcofagi degli Asburgo nella Cripta dei Cappuccini, cui fa da opposizione la luminosa piazza Neuer Markt e, il capolavoro di Donner, la "fontana della Provvidenza".
Kàrntnerstrasse
L'antica Strato Carinthianorum, la cui prima menzione nelle cronache risale al 1257, è il più conosciuto asse commerciale di Vienna che unisce la piazza della Cattedrale di S. Stefano e il Graben con Ringstrasse.
Trasformata in isola pedonale è un unico nastro di vetrine, dietro le quali si sono via via collocati, a fianco di esercizi commerciali che fanno ormai parte della storia viennese, le attività più diverse. Gli interventi urbanistici di fine Ottocento, tesi a migliorarne l'aspetto viabilistico, hanno privato la via di numerosi edifici tichi; ulteriori gravi danni sono stati fatti dai bombardamenti dell'ultimo conflitto mondiale.
Il primo tratto di Kàrntnerstrasse.
Iniziando a percorrere Kàrntnerstrasse i Stephansplatz, dopo lo Stock-im-Eisen e equitablepalais si incontra l'Osterreichische Verkstàtten, negozio d'artigianato artistico ustriaco ispirato, come ricorda il nome, d'analoga esperienza del periodo Secessione. Sulla sinistra di Kdrntnerdurchgang prima stradina a destra si affaccia il celebre Kàrntner Bar, elegante american bar che costituisce uno dei luoghi "mitici" della Vienna d'inizio '900. È opera di 'Adolf Loos.
Più avanti, sulla destra di Kàrntnerstrasse, la facciata dell'edificio al N. 16 mantiene un grande mosaico Jugendstil a sfondo dorato di F. Roth; quasi di fronte, al primo piano è la famosa pasticceria Gerstner, il cui prospetto neoJugendstil contrasta con l'estetica neobarocca della facciata. Altrettanto ardito è l'accostamento tra la facciata neo-barocca del N. 17, marcata da inserti in maiolica, e l'allestimento postmoderno del negozio di casalinghi Wahliss, opera della Coop Himmelblau. Poco più avanti, sulla destra, si apre la breve Donnergasse, che dà accesso a Neuer Markt.
Neuer Markt
La piazza del "mercato nuovo" è in realtà una delle più antiche di Vienna, poiché fu aperta nel XII secolo. mantiene alcuni edifici d'epoca, tra cui la Barockes Búrgerhaus, casa borghese barocca con facciata settecentesca; nata come palazzo gentilizio, è famosa anche come casa dei portatori perché dal 1703 al 1782 fu sede dell'unica società autorizzata a svolgere il servizio pubblico di portantine. Al centro è la fontana della Provvidenza, capolavoro di G.R. Donner decorata di statue bronzee della Provvidenza e di quattro fiumi.
Kapuzinerkirche
La chiesa dei Cappuccini, intitolata a S. Maria degli Angeli, affaccia sul lato occidentale di Neuer Markt con una semplice facciata riedificata negli anni 1930-39 sulla base di alcune vedute settecentesche. L'edificio, di origine barocca, fu innalzato nel 1622-32 dall'imperatore Ferdinando II e scelto come luogo di esequie e di sepoltura dei membri della casa imperiale. Nel semplice interno a croce e di forme barocche, gruppo della Mater Dolorosa di P. von Strudel.
Kaisergruft.
La parte più interessante della Kapuzinerkir-che è la cripta dei Cap-puccini o degli imperatori, complesso di ambienti sotterranei ampliati dal 1622 al 1909, nei quali sono conservati i sarcofagi e le urne di 145 membri della casa d'Asburgo, tra cui 12 imperatori e 16 imperatrici.
Si scende nella Karlsgruft, unita a destra a formare un unico ambiente con la Leopoldsgruft alla cui estremità destra si apre la piccola cripta dei fondatori, che racchiude i sarcofagi dell'imperatore Mattia e della moglie Anna del Tirolo, fondatori del convento e della cripta, qui traslati nel 1633.
Ritornati nella cripta d'ingresso, i sarcofagi più rilevanti sono quelli di Leopoldo I e di Giuseppe I su disegno di J.L. von Hildebrandt, e a fianco, quelli di Carlo VI e dell'imperatrice Elisabetta Cristina, su disegno di B.F. Moli. Si entra poi nella Maria-Theresia-Gruft, al centro della quale sovrasta il fastoso doppio sarcofago di Maria Teresa e del consorte Francesco di Lorena, capolavoro di B.F. Moli.
Nella Ferdinandsgruft (1842) sono i sarcofagi dell'imperatore Francesco II, circondato dalle sue quattro mogli, e di Ferdinando I, con il sarcofago dell'imperatrice Maria Anna nella nicchia a destra; nella Toskanagruft, i primi due sarcofagi a destra sono quelli dell'imperatore Leopoldo Il e, alla sua destra, della moglie Maria Ludovico.
La Franz-Josefs-Gruft ha al centro il sarcofago dell'imperatore Francesco Giuseppe, affiancato dalla moglie Elisabetta di Baviera e dal figlio Rodolfo.
Il secondo tratto della Kàrntnerstrasse
Ripresa la via principale, si osserva l'edificio iella nota manifattura vetraria di stile storicista; qui ha sede il Wiener Glasmuseum (visita: 9-18; sabato 9­16; domenica chiuso), con la collezione della manifattura, fondata nel 1830, e una raccolta di lampadari dei secoli XVIII-XIX.
Da notare: il celebre servizio di bicchieri disegnato da Loos e molteplici altri pezzi unici di artisti dell'Otto-Novecento. Quasi di fronte è la facciata neoclassica della Malteserkirche, chiesa dei Cavalieri di Malta, di origini e forme gotiche, cui segue il Palais Esterhàzy, che prende nome dalla famosa famiglia della nobiltà ungherese i cui discendenti tuttora vi risiedono: è il più antico edificio di Kàrntnerstrasse, con sobria facciata del secolo XVII rinnovata nel 1785. Al termine del tratto pedonale sorge il compatto edificio sede del celebre Hotel Sacher, la cui fama è legata anche alla celebre torta che fu inventata dal padre del primo proprietario dell'albergo.
Annagasse
In origine chiamata Pippingerstrasse, questa antica traversa di Kàrntnerstrasse era già nel '300 ma il suo aspetto è ora settecentesco. Da notare, sulla destra, il Kremsmúnsterhof, palazzo dei canonici dell'abbazia di Kremsmúnster, con facciata a sporto dei primi del '700 attribuita a J.L. von Hildebrandt come quella del vicino Tàuberlhof, del 1730, segnata solo dai timpani delle finestre. Di fronte è la Annakirche, di origine trecentesca e rifatta nel 1634, parte di un convento gesuita fino allo scioglimento dell'Ordine, poi sede dell'Accademia di Belle Arti.
Particolarmente importante il patrimonio di opere d'arte contenuto nel fastoso interno barocco, dove sono da indicare gli affreschi della cupola di D. Grane, autore anche della Sacra Famiglia; prezioso anche il gruppo ligneo di Anna¬Selbdritt, assegnato al Maestro dell'Altare di Mauer o a Veit Stoss.
La facciata conserva un lungo bassorilievo dei primi dell'Ottocento di j. Klieber. A fianco è la sobria facciata dell'Hotel zum rómischen Kaiser e di fronte il Mariazellerhof ex palazzo dei canonici di Mariazell, con prospetto barocco del 1768; è sede, con l'edificio di Johannesgasse, dell'Hofkammerarkiv.
Johannesgasse
Questa bella strada, che prende nome da uno scomparso convento dei cavalieri di S. Giovanni, faceva parte del reticolato viario medievale che risaliva al secolo XIII ed è fiancheggiata da edifici in prevalenza di origine cinque-seicentesca riformati tra Sei e Settecento. L'Ursuli­nenkirche, con facciata del primo barocco, nasce come chiesa incorporata nell'ex convento delle Orsoline mentre oggi è sede di una scuola di musica e spettacolo e della Sammlung Religióse Volkskunst.
Interessante raccolta di arte popolare religiosa. Barocco è anche, di conte, il Savoysches Damenstift, palazlo delle Canonichesse di Savoia (1688), con bei portali gemelli ornati delle armi dei Savoia e, in una nicchia della facciata, una statua in piombo dell'Immacolata; da notare la bella fontana bronzea a muro nel cortile, sovrastata da un affresco prospettico.
Circa a metà della via, un edifcio settecentesco, più volte modificato, è sede dei l'Hoflcammerarchiv, archivio imperiale, tuttora consultabile, che mantiene tutti i documenti di carattere finanziario-commerciale dell'impero asburgico; al secondo piano è lo studio del poeta Franz Grillparzer.
Quasi di fronte è il Palais Questenberg-Kaunitz, edificio barocco con portali gemelli, probabilmente di J.L, von Hildebrandt, con belle sale interne ornate da stucchi e affreschi; per quasi tre anni fu alloggio del maresciallo di Richelieu nel suo ruolo di ambasciatore eccezionale presso l’imperatore.
Himmelpfortgasse
Un'altra via della Vienna medievale, che deve il curioso nome di "porta del cielo" a un convento fondato dalla vedova di Otakar Il di Boemia nel secolo XIII e alle leggende nate sulla sua rovina.
Vi sorge l'edificio con rotonda d'angolo degli Etablissement Ronacher, in origine sala da ballo e concerti, oggi teatro adoperato dalla televisione austriaca. Con facciate eclettico-classiciste, ornate da colonne, timpani e fregi.
Tornando verso Kàrntnerstrasse, sulla destra è il Palais Erdódy-Fiirstenberg, bel palazzo barocco con portale sorretto da Atlante; poco oltre, a sinistra, è la vasta facciata dell'Ehemaliges Stadtpa­lais des Prinzen Eugen, ex palazzo di città del principe Eugenio e sua abitazione fino alla morte, uno dei palazzi barocchi più rappresentativi, eretto da J.B. Fi-scher von Erlach il vecchio e ampliato nel 1724 da J.L. von Hildebrandt; spiccano all'esterno i tre portali coronati da balcone a statue e le armi del principe, rette da figure allegoriche, mentre all'interno si notano il bell'androne a stucchi e lo scalone d'onore con balconata ornata di quattro Atlanti e da affreschi di L. Dorigny.
Franziskanerkirche
La chiesa dei Francescani, innalzata come l'annesso convento nel 1603¬30, si erge sull'omonima piazza circondata da vecchie case e fronteggiata dalla Mosesbrunnen, fontana del Mosè, di J.M. Fischer (1798). La facciata, coronata da un alto frontone a volute, statue e obelischi di gusto rinascimentale, è aperta da tre grandi finestre gotiche; il protiro barocco è del 1721.
L'interno, a una navata, al cui impianto gotico-rinascimentale si è accumulato un fastoso apparato decorativo barocco, mantiene un grandioso altare maggiore a edicola di A. Pozzo, con una venerata statua della Madonna di origine boema.
Nel coro, Wiickerlorgel organo seicentesco con vasta mostra in legno intagliato e, nella navata, grande pulpito in legno scolpito con figure di Francescani. Altre belle case sette-ottocentesche costeggiano, presso la chiesa, la Weihburggasse: notare la Haus mit schmiedeisernen Balkonen, del 1122, con facciata nello stile di J.L. von Hildebrandt, che prende nome dai due balconi con parapetto in ferro battuto del piano nobile.

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