L'Hofburg a Vienna

II palazzo imperiale, che fu abitazione degli Asburgo dal 1282 al 1918, è un universo a sé, una "città nella città" nella quale sono riepilogate la storia, l'arte, i gusti architettonici e le memorie personali della monarchia austriaca.

L'Hofburg è un monumento all'assolutismo e alla potenza della casa d'Austria, dove hanno preso forma le idee dei più grandi architetti dell'epoca e nella quale sono congiunti tesori da ogni parte del mondo.
Tre Asburgo, in particolare, furono raffinati intenditori d'arte e competenti collezionisti: l'arciduca Ferdinando II, amante della musica e delle armi; l'imperatore Rodolfo II che preferiva invece la pittura e i gioielli.
L'enorme complesso edilizio, d'impronta soprattutto barocca e neoclassica  appare disomogeneo nell’accostamento di ali e fabbricati monumentali articolati attorno a ben 16 cortili e a tre piazze, che dal medioevo al Novecento non hanno cessato di crescere e di trasformarsi. Oggi domina nel turista l'interesse per le collezioni museali sull'emozione di immaginare I'Heldenplatz oramai ridotta a parcheggio - percorsa dalle parate dei reggimenti imperiali.
Difficile non rimanere colpiti visitando la Biblioteca nazionale, capolavoro del barocco austriaco e straordinaria per il numero di pezzi custoditi, o il Tesoro imperiale che contiene gioielli inestimabili per valore storico e artistico.
Passeggiando attraverso le migliaia di sale e gli stupendi giardini, i fasti dell'impero riecheggiano nella memoria, ricordando al visitatore che qui, per secoli, è stata decisa la storia dell'Europa.
Michaelerplatz
La raccolta piazza circolare è dominata dall'imponente facciata dell'Hofburg che ne occupa tutto il tratto sud-occidentale. simili sono la facciata della Michaelerkirche e la Loos Haus, realizzazione alzata nel 1910 su disegno di Adolf Loos.
Restaurata attorno al 1990, è oggi sede di una banca; gran parte dell'arredamento dei piani inferiori è stato rifatto in base a foto dell'epoca. Di fronte, dall'altro lato di Herrengasse, è il Palais Herberstein, tra i più tardi esempi dell'architettura eclettica viennese.
Nell'estate 1990, i lavori di assestamento pedonale della piazza hanno portato alla luce resti di mura, pavimenti e affreschi romani, frammisti a resti di mura medievali e rinascimentali.
Michaelerkirche
La chiesa di S. Michele fu costruita nel 1219 in forme romaniche e goticizzata nei secoli XIV-XV; la facciata neoclassica di E. Koch è preceduta da un portichetto su colonne coronato da un gruppo con S. Michele e accompagnata da un alto campanile poligonale a guglia. Passando sul fianco destro per analizzare le parti più antiche della costruzione, in un'edicola è il rilievo in pietra dipinta di Cristo nell'Orto degli ulivi opera di Hans Hueber.
L'interno di S. Michele
Mantiene la struttura gotica primitiva nelle tre navate su pilastri, mentre il coro e la tribuna dell'organo furono modificati in forme barocche nel secolo XVIII. Affreschi quattrocenteschi decorano forcone del coro, la zona inferiore alla tribuna dell'organo e la controfacciata.
Nel transetto destro, sull'arcone della cappella absidale, grande tela della Caduta degli angeli ribelli di Michelangelo Unterberger.
Di pregio particolare è l'altare maggiore a statue, opera di J.B. d'Avrange, con icona italo-bizantina della Vergine Ausiliatrice del secolo XVI, proveniente dall'isola di Creta; sul fondo e nella volta, scenografica Caduta degli angeli ribelli, rilievo barocco di K. Merville. Sotto la chiesa è la cripta di S. Michele, vasto complesso di ambienti sotterranei concretizzato a partire dal secolo XVI e usato fino al 1783 per la sepoltura dei membri dell'aristocrazia asburgica: tra i molteplici antichi sarcofagi, quello di Metastasio.
 
Hofburg
Il palazzo imperiale, che fu dal 1283 al 1918 la residenza degli Asburgo, è un vasto edifici di realizzazioni di epoche diverse. II nucleo centrale, l'odierna Schweizerhof risale al re di Boemia Otakar II; gli ingrandimenti si sono conseguiti dal secolo XVI a pochi mesi prima dello scoppio della prima guerra mondiale.
Il complesso manca perciò di unità architettonica, ma le dimensioni, gli storici avvenimenti di cui è stato teatro e i molteplici musei che vi sono preparati ne fanno uno dei monumenti cittadini di maggior prestigio.
La facciata del Michoelertrakt su Michaelerplatz, fu innalzata nel 1881-93 da F. Kirschner, secondo un alterato antico progetto di J.E. Fischer von Erlach il giovane.
A forma di enorme emiciclo, è compresa tra due piccoli corpi semicircolari a colonne, circondati da cupola e statue, nel cui zoccolo sono due fontane imponenti.
Segnata dall'alto zoccolo a bugnato, ha un ordine di paraste binate che inquadrano due ordini di finestre ed è coronata da una balaustra.
Nel padiglione centrale a colonne, sovrastato da una grande cupola, si aprono tre varchi accompagnati da quattro gruppi in pietra raffiguranti le Fatiche d'Ercole. Ornati da grandi cancellate in ferro battuto, i passaggi si aprono su una rotonda a cupola, con decorazioni scultoree, dalla quale si entra, a destra, all'Hoftafel-und Silberkammer, museo della mensa di corte e dell'argenteria, e ai Kaiserliche Appartements, appartamenti imperiali e, a sinistra, all'Esperanto Museum.
Ala leopoldina
Dalla rotonda si entra nel vasto cortile quadrilatero In der Burg, chiuso da edifici rinascimentali e barocchi e guidato al centro dal monumento in bronzo a Francesco I, con la statua dell'imperatore, cui fanno corona sullo zoccolo quelle della Forza, della Pace, della Fede e della Giustizia.
Di fronte all'entrata nel cortile, costeggiata da altri due gruppi delle Fatiche d'Ercole, si stende la Leopoldinischer Trakt, ala leopoldina che è datato al 1547-52; fu cambiata al tempo di Leopoldo l nel 1660-66 da D. e M. Carlone su disegno di F. Luchese e rifatta, dopo un incendio, da D. Cartone su piano di L. Burnacini.
Al piano terreno era il corpo di guardia di Corte; le sale interne conservano l'arredamento dato da Maria Teresa verso il 1750; oggi è residenza ufficiale del Presidente della Repubblica austriaca.
L'ala breve a destra, che chiude il lato più corto del cortile alle spalle del monumento a Francesco I, è quella del castello d'Amalia; l'imperatrice Amalia.
L'edificio fu innalzato tra il 1587 e il 1611 su progetto di P. Ferrabosco e di A. de Moys; nel 1764 fu alzato la torricella dell'orologio risistemandovi l'orologio astronomico innalzato alla fine del secolo XVI.
Reichskanzleitrakt
La lunga ala della Cancelleria imperiale, opposta a quella leopoldina, è opera tardobarocca di J.L. von Hildebrandt, ma la facciata sul cortile, coronata da una balaustra centrale a statue e da due gruppi di statue laterali, cui coincidono i portali secondari ornati da quattro gruppi delle Fatiche d'Ercole fu eretta da J.E. Fischer von Erlach il giovane nel 1726-30.
L'ala breve a sinistra fa parte dell'antico castello eretto nel secolo XIII, che fu rinnovato dall'arciduca Ferdinando I.
La precede l'antico fossato e vi si apre un bellissimo portale rinascimentale del 1552, opera del Ferrabosco, che dà entrata alla Schweizerhof, la corte degli Svizzeri, che dall'epoca di Maria Teresa ebbe qui il corpo di guardia. Subito a sinistra del portale è la Schweizerbrunnen, rinascimentale "fontana degli Svizizzeri", del 1552.
Burgkapelle
Poco più in là è la scala esterna che sale alla cappella di Corte (7; visite: gennaio-giugno e metà settembre­dicembre: lunedì-giovedì 11-15, venerdì 11­13), innalzata nel 1447-49 in forme gotiche, con una semplice navata decorata da 13 statue lignee di Santi sull'alto dei pilastri; è contraddistinta da più ordini di tribune vetrate sovrapposte sui tre lati. Tutte le domeniche e i giorni di festa religiosa si tiene la messa cantata dal complesso di voci bianche dei Wiener Sàngerknaben, fondato da Massimiliano I nel 1498, e dal coro dell'Opera di Stato di Vienna.
Schatzkammer
È la camera del Tesoro imperiale tra i più ricchi musei del genere al mondo. Più precisamente detto Weltliche und Geistliche Schatzkammer, sezione distaccata del Kunsthistorisches Museum, ottiene il tesoro sacro e profano degli Asburgo la cui prima notizia storica, con il nome di Sagrer, viene da Giovanni da Viktring.
Weltliche Schatzkammer tesoro profano.
Questa sezione contiene le insegne, gli ornamenti e i gioielli dell'impero. Osservare, tra i pezzi più preziosi: la corona imperiale di Rodolfo II, in oro e zaffiri, il globo imperiale e scettro, la spada con elsa in oro, smalto, rubini e perle dell'imperatore d'Austria, la culla del re di Roma data al figlio di Napoleone nel 1811 dalla città di Parigi, il bacino e la preziosa brocca in oro massiccio di manifattura spagnola.
Tra i gioielli: lo smeraldo di 2680 carati tagliato in forma di vaso per unguenti da D. Miseroni, la corona orientale del secolo XVI, regalo del sultano Ahmed al principe Stefano Bocskay di Transilvania
Geistliche Schatzkammer: tesoro sacro
Il patrimonio di oggetti liturgici e di reliquie annovera paramenti sacri, oggetti liturgici, libri di preghiere, pregiati reliquiari, oltre a opere d’arte.
Da rimarcare: reliquiario siculo-arabico in avorio, croce reliquiaria di Luigi il Grande d'Ungheria, bastone da pellegrino, rilievo in avorio della Deposizione di L. Kern.
Nella sezione dedicata al Sacro Romano Impero manto imperiale, lavoro siculo-arabo, tessuto e decorato a Palermo nel 1133 per Ruggero II; camice di seta, rmitana, secolo XII; Adlerdalmatika, damasco cinese del ecolo XIV in seta e oro; corona impeiale in oro, pietre preziose e smalti, foro operata a Reichenau nel 962 per l'inoronazione di Ottone I; la cosiddetta spada li Carlo Magno del secolo IX).
Kaiser Appartements
La visita degli appartamenti imperiali inizia dall'appartamento dell'arciduca Stefano, adoperato come dimora dal figlio di Napoleone, re di Roma e duca di Reichstadt, e per piccoli pranzi di corte ai tempi di Francesco Giuseppe. Si tratta di tre sale dell'ala della Cancelleria, decorate di preziosi arazzi di Bruxelles, in parte su cartoni di Rubens. Si passa nel raffinato appartamento di Francesco Giuseppe.
Dipinti celebrativi ornano le sale di rappresentanza, mentre nella camera da letto dell'imperatore l'unico segno di lusso è la ricca stufa in maiolica, vicino al semplice letto da campo in metallo, uno spartano cassettone-lavabo e quattro ritratti della bella e amata moglie, l'imperatrice Sissi.
Di tutt'altro tono è vicino appartamento dell'imperatrice Elisabetta, con l'elegante camera da letto-salotto, la sala da toeletta con la celebre "spalliera' per la ginnastica, il grande salone con la statua di Elisa Bonaparte di Canova e il piccolo salone, trasformato in memoriale dell'imperatrice dopo la sua uccisione da parte dell'anarchico italiano Luccheni.
Si passa nelle sale rococò dell'appartamento di Alessandro, dove dimorò lo zar Alessandro I durante il Congresso di Vienna e poi residenza nel 1916-18 di Carlo I, ultimo imperatore d'Austria.
Hoftafel-und Silberkammer
II museo della mensa, dei servizi da tavola e delle argenterie di Corte, oggi sezione staccata della Bundesmobiliensammlung, fa vedere le stoviglie d'uso quotidiano e per le occasioni ufficiali utilizzate dalla famiglia imperiale. Comprende porcellane cinesi e giapponesi del secolo XVIII, posate in oro di Maria Teresa, preziosi vassoi di manifattura fiorentina e viennese.
Esperanto Museum
Visita: lunedì e venerdì 10-16, mercoledì 10-18, martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi chiuso. Ha sede al terzo piano dell'Hofburg e vi si accede dalla rotonda per la Batthyànystiege. Fondato da Hugo Steiner nel 1927, dispone di una biblioteca esperantista di 19 mila volumi e di un'esposizione fermo sulla storia dell'e­speranto.
Heldenplatz
Dal cortile In der Burg, un sottopassaggio nell'ala leopoldina porta alla piazza degli eroi, grande cortile esterno dell'Hofburg un tempo usato per le parate militari. È limitata dalla lunga facciata barocca della Leopoldinischer Trakt, segnata solo dalla balconata del piano nobile; a sinistra si dispongono le facciate della Zeremoniensaal, avancorpo conseguito nel 1802-1806 per essere adoperato come sala del trono, e della festsaal, colossale sala delle feste .
Volksgarten
Il bellissimo "giardino del popolo", grande e di forma triangolare, fu preparato da Louis von Remy nel 1823 sul sito delle fortificazioni fatte abbattere da Napoleone 1809. All'estremità settentrionate vi sorge I'Elisabeth•Denkmal, monumento all'imperatrice Elisabetta, innalzato dopo il suo assassinio a Ginevra; al centro è il tempio di Teseo, innalzato nel 1820 da P. von Nobile per accogliere il gruppo di Teseo e il Centauro di Canova, ora al Kunsthistorisches Museum.
Neue Burg
I’enorme "castello nuovo" fu innalzato in forme eclettiche come allargamento del palazzo imperiale sotto Francesco Giuseppe su progetto, non eseguito nella sua integrità, di G. Semper e K. Hasenauer.
Ha una colossale facciata a esedra, le cui ali ad alta loggia su colonne si attaccano al centro in un padiglione; sullo zoccolo a bugnato le arcate dei finestroni si avvicendano a statue rievocanti la storia d'Austria.
Il cosiddetto Corps de Logis con cortile coperto neorinascimentale, è sede di alcune sezioni del Kunsthistorisches Museum intitolate all'archeologia, agli stru­menti musicali e alle armi, e del museo etnografico con collezioni africane, asiatiche, americane e mediterranee.
Ephesos-Museum
Visita: 10-18; martedì chiuso
Il museo di Efeso raccoglie frammenti architettonici, rilievi e statue dei secoli I - IV d.C. rinvenuti a Efeso, in Asia Minore, nel corso delle campagne di scavo effettuate da archeologi austriaci (1918-35 e 1954-78).
Il distingue il nucleo degli strumenti del rinascinamento. Da notare: cetra dell'arciduca Ferdinando del Tirolo del bresciano Girolamo de Virchi; daviciterio dell'imperatore Leopoldo I; violino intartaruga Appartenuto a Maria Teresa; lira da braccio del veronese Giovanni Andrea; viola la gamba del padovano Linarol; viola da braccio italiana.
Tra i cimeli, il cembalo di Haydn, il pianoforte di Beethoven, quello di Schumann passato poi a Brahms, il modesto pianoforte sul quale suonava Schubert in casa del pittore Rieger.
Museum fúr Vólkerkunde.
Visita: gennaio-marzo 10-18; aprile-dicembre 10-16, martedì chiuso. Il museo etnografico
occupa con le sue collezioni, tra le più ricche del genere nel mondo, circa 40 sale su più piani del Corps de Logis. L'allestimento di mostre tempo-ranee non sempre rende accessibili tutti gli ambienti e tutte le collezioni, che sono esposte a rotazione. Le collezioni com¬prendono oggetti spediti da Cortés a Car¬lo V nel 1519, subito dopo la conquista del Messico, e materiale dell'Oceania risalente in parte alla spedizione di j. Cook.
Burggarten
Il "giardino del castello" fu conseguito nel 1819-23 con il nome di Kaisergarten in contrapposizione del popolo, sempre sul luogo delle fortificazioni fatte abbattere da Napoleone. Riservato fino al 1918 ai membri della corte, fu apprezzabilmente ridimensionato dal Neue Burg, la cui facciata posteriore, preceduta da un ampio parterre a terrazza e coronata nell'avancorpo centrale da statue bronzee, domina il lato nordoccidentale del giardino.
Statue e un laghetto centrale movimentano lo stupendo spazio verde, che vanta anche una Palmenhaus dalla caratteristica struttura metallica curva coperta con lastre di vetro, realizzata nel 1901-1905, se n'è proposto l'uso come voliera per farfalle tropicali.
Albertina
Il palazzo dell'Albertina sorge su uno sperone dell'Augustinerbastei, bastione degli Agostiniani, un tempo parte del sistema di fortificazioni della città. Nel 1864-69 il bastione fu cambiato inserendovi l'Albrechtsbrunnen, monumentale fontana di j. Meixner i cui gruppi scultore decoravano, prima delle distruzioni belliche, tutto il fronte triangolare dello sperone.
Innalzato nel 1742-45, l'edificio fu allargato nel 1801-1804 per l'arciduca Carlo Sachsen-Teschen; l'arciduca Alberto vi ricongiunse poi la preziosa raccolta di disegni e statupe e ne fece la residenza sua e della moglie Maria Cristina, figlia di Maria Teresa.
Dal lato di Augustinerstrasse, una gradinata decorata da un piccolo Nudo giacente di F. Wotruba, sale sull'Augustinerbastei, ordinato a terrazza.
II complesso dell'Albertina è sede della celebre collezione di arte grafica, di due sezioni staccate della Biblioteca nazionale e dell'osterreichische Film museum, museo austriaco del cinema, con proiezione di pellicole classiche e di avanguardia.
Tra il Burggarten e il Palmenhaus è stata conseguita, tra il 1999 e il 2002, una nuova struttura edilizia indirizzata ad allargare la superficie espositiva dell'Albertina e a potenziare gli spazi per esposizioni temporanee e per manifestazioni internazionali.
 
 
Graphische Sammlung.
Di eccezionale interesse, questa collezione è una delle più ricche e rilevanti al mondo sull'arte grafica dal secolo XIV ai nostri giorni. La raccolta nasce dall'interesse sempre mostrato dalla casa d'Asburgo per la produzione artistica; Massimiliano I e Rodolfo Il armarono, tra Quattro e Cinquecento, il primo nucleo di opere grafiche poi confluiiti nella Hofbibliothek, anch'essa formata nel XV secolo.
Il museo conta oggi 44 mila disegni e più di un milione e mezzo di stampe di maestri antichi e moderni, tra cui Raffaello, Michelangelo, Altdorfer, Grúmewald, Cranach, Poussin, Goya. Particolarmente ricche le raccolte di disegni e di stampe di Dùrer e di Rubens. Nelle sale del secondo piano è esposta a rotazione una selezione di opere grafiche di antichi maestri.
Papiri e manoscritti musicali
Il complesso dell'Albertina ospita due sezioni molto importanti della Biblioteca nazionale. La Papyrussammlung, collezione di papiri, fu fondata dall'arciduca Rainer nel 1883 e conta oltre 100 mila oggetti in massima parte dell'antico Egitto.
La Musiksamm­lung, collezione di manoscritti musicali, raggruppa circa 45 mila manoscritti, 100 mila pubblicazioni a stampa e 64 mila riproduzioni fotografiche di manoscritti. Di particolare interesse: tra i papiri, il Libro dei morti egiziano del secolo XV a.C.; quello di un sacerdote di Ptah; il papiro greco dell'Oreste di Euripide con note musicali, ritenuto il più antico libro musicale del mondo.
Tra i manoscritti musicali: il Kanzionale miniato di Kuttenberg; I'Epithalamium Musicae di Orlando di Lasso; i manoscritti di Monteverdi, Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Bruckner, Hugo Wolf e Richard Strauss.
Palais Lobkowitz
Sorge sulla piazza omonima, diramazione settentrionale dell'Albertina­platz. Questo palazzo fu innalzato in forme barocche nel 1685-87 da G.P. Tencalla per il principe Sigmund Dietrichstein e venne allargato nel 1709-11 con l'aggiunta dell'attico. In passato fu centro di vita musicale: nel 1804 Beethoven vi diresse per la prima volta la terza sinfonia Eroica. Oggi è sede del 0sterreichisches Theatermuseum che contiene ogni genere di documentazione sul teatro: manoscritti, libri, disegni, arti grafiche, fotografie, costumi, film, dischi.
Dorotheergasse
Due sono le soste suggerite in questa via, che si apre alle spalle del palazzo Lobkowitz: il neobarocco Dorotheum, monte di pietà e casa di aste che, oltre a rappresentare un'autentica istituzione viennese, è un importante polo del mercato antiquario. E il Júdi­sches Museum der Stadt Wien, museo ebraico, che documenta con una collezione permanente, mostre temporanee e conferenze il ruolo della comunità ebraica nella storia e nella cultura del Paese.
Josefsplatz
È una delle più armoniose piazze cittadine, tutta chiusa da edifici settecenteschi con belle facciate decorate di ricchi portali, come il Palais Pallavicini o rinascimentali come il Palais Pàlffy del 1575, dove si esibì come bimbo prodigio Mozart, che poi vi tenne la prima esecuzione privata delle Nozze di Figaro.
Nationalbibliothek
L'edificio della Biblioteca nazionale, affacciato su Josefsplatz, fu innalzato nel 1723-37 da J.E. Fischer von Erlach il giovane su progetto del padre; ha una severa facciata a due ordini di grandi finestre, coronata dai gruppi scultorei di Minerva sulla quadriga, Gea con la sfera terrestre e Atlante con la sfera celeste di L. Mattielli (1726).
La Biblioteca, le cui sale di lettura sono al piano terreno del Neue Burg e i cui depositi sono nel sotterraneo per gran parte dell'area dell'Hofburg, ha dimensioni enormi. Nei suoi cataloghi sono iscritti sette milioni di "pezzi".
Prunksaal
Visita: maggio-ottobre: lunedl, mercoledì, venerdì, sabato 10-16, giovedì 10 -19, domenica e festivi 10-14; novembre-aprile,' lunedì-sabato 10-14.
L'enorme salone dell Biblioteca nazionale, cui si entra da un enorme scalone barocco, percorre tutt l'edificio; serviva come ambiente per lo studio dei libri, rendendo al lo stesso tempo onore all'imperatore Cari VI che l'aveva fatta alzare.
La sala raccogli circa 200 mila volumi e si articola su due piani a galleria, foderati di scaffali le cui porte a scomparsa si aprono sui locali di studio. Due coppie di alte colonne marmoree con trabeazione indicano il punto mediano delle ali laterali; il padiglione centrale, dov'è sistemata la collezione del principe Eugenio di Savoia, è coperto da una luminosa cupola ovale affrescata, come le coperture delle ali, da D. Gran; nelle ali come al centro, statue di personaggi della storia austriaca e membri della casa d'Asburgo, in parte di Paul e Peter Strudel.
Nelle teche della sala sono esposti, a rotazione alcuni tra i pezzi di maggior pregio della biblioteca, tra cui vanno citati: Genesi di Vienna, codice greco da Antiochia; Dioscuri di Vienna, codice greco miniato; Septuaginta, codice latino; la celebre Tabula Peutingeriano,
Globenmuseum
Questo piccolo museo (visita 11-12; giovedì 14-15; sabato e menica chiuso), preparato nel palazzo della blioteca nazionale, conserva alcuni mappamondi della collezione di proprietà dell’stituzione. Da notare: mappamondo di Frius (1535), il più antico mantenuto in Austria; mappamondo di Mercatore con rotte lossodromiche; mappamondi di slaeus, mappomondi di Coronelli.
Augustinerkirche
La chiesa degli Agostiniani, incororata nell'omonimo convento annesso alHofburg, era l'antica parrocchia di corte, dove venivano spesso officiate le nozze lei membri della casa d'Asburgo. È una costruzione gotica alterata alla fine del '700, con torre neogotica del 1852.
Lo spoglio interno è a tre strette navate a sala su alti e snelli pilastri, con profondo coro a tribune vetrate. All'inizio della navata destra si trova la neoclassica tomba dell'arciduchessa Maria Cristina, capolavoro del Canova; nella navata, tele di J.M. Rottmayr e di M. Unterberger.
Dalla navata destra si passa nella Georgskapelle, cappella gotica del 1341 a due navate absidate, con il cenotafio dell'imperatore Leopoldo II. Dall'inizio della navata destra si entra alla Loretokapelle, cappella del 1627 dietro il cui altare è l'Herzgruft der Habsburger la "cripta dei cuori", dove sono conservati in urne d'argento i cuori dei membri della casa imperiale, le salme dei quali venivano invece inumate nella Kaisergruft, "cripta imperiale" della chiesa dei Cappuccini.
Spanische Hofreitschule
La scuola di equitazione spagnola ebbe origine del XVI secolo. Assistere oggi a un'esibizione o agli addestramenti dei celebri cavalli Lipizzani è fra le più grandi attrattive della capitale. Si tratta della più antica scuola d'equitazione al mondo, fondata nel 1572.
Le esibizioni di questi cavalli bianchi, ottenuti dall'incrocio di esemplari spagnoli e arabo-berberi, risultano in complessi esercizi seguiti da musica barocca. L'ala del maneggio dell'Hofburg fu innalzata nel 1729-35 da J.E. Fischer von Erlach il giovane. Magnifico il maneggio d'inverno, una grande sala bianca cinta da portici su colonne e da una loggia a balaustrata.
Questo ambiente fu teatro di brillanti feste di corte, specie ai tempi del Congresso di Vienna, e nel 1848 vi tenne le prime sedute l'Assemblea Costituzionale austriaca.

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