Herrengasse, parte occidentale del centro storico di Vienna

La parte più occidentale del centro storico, alle spalle dell'Hofburg, mantiene il proprio carattere aristocratico marcato dalle grandi facciate di palazzi dai nomi altisonanti. La vasta realizzazione della Minoritenkirche, carica di storia, però sposta indietro di almeno tre secoli l'orologio rispetto agli edifici circostanti, rammentando che in quest'area si prolungavano i quartieri della Vienna medievale.

I nomi d'origine medievale delle due piazze, Freyung e Am Hof, ricordano la vecchia città che proprio in questi vasti spazi preparava feste e tornei. Nell'impianto stradale antico, facciate eclettiche ottocentesche si avvicendano oggi a palazzi e case borghesi sei-settecentesche. La visita inizia dall'Herrengasse, arteria rilevante anche nella città delle origini, che dalla Michaelerplatz taglia il settore nord-occidentale del centro storico avviandosi verso i grandi viali di circonvallazione sorti sulle smantellate fortificazioni medievali.
Herrengasse
Questa strada era quasi certamente uno dei più grandi assi della città romana. L'aspetto formale e monumentale è legato ai molteplici palazzi nobiliari che la accompagnano, oggi sede di ministeri e di uffici amministrativi. Percorrendola da Michaelerplatz, sul lato sinistro si dispongono una serie di nobili residenze: il Palais Wilczek, con sobria facciata di forme classiche assegnata ad A. Ospel; il neoclassico Palais Modena (secolo XVI), rinnovato nel 1811 per Maria Beatrice di Modena e adesso sede del ministero dell'Interno; il Palais Mollard-Clary con bella facciata del 1760; nel cortile, bella fontana cinquecentesca con cancellata in ferro battuto. Sul lato opposto, si leva I'Herrengasse Hochhaus, primo "grattacielo" di Vienna su progetto di S Theiss e H. Jaksch; nel cortile, l'elegante volume vetrato dei vani scale. Ancora a sinistra, è il Niederósterreichisches Landhaus, ex palazzo del governo regionale della Bassa Austria, teatro dei primi moti della rivoluzione del 1848; innalzato nel secolo XVI, ha facciata neoclassica a colonne su uno zoc­colo bugnato (1837-48); conserva, del periodo gotico, la cappella a volte reticolate, attribuite ad Anton Pilgram; barocca è invece la decorazione ad affreschi e stucchi di A. Beduzzi della Sitzungsaal, sala delle sedute.
Wallnerstrasse
Belle cortine edilizie si scrutano anche in questa via, che corre sulla destra di Herrengasse. Tra i palazzi settecenteschi e neoclassici, si discerne il Palais Esterhàzy, innalzato nel 1695, in cui visse a lungo Joseph Haydn, maestro di cappella della nobile famiglia ungherese.
Lo fronteggia il Kaiserhaus, seicentesco ma aggiornato nel 1730 con facciata del 1843 e bell'atrio. A fianco sorgono il neoclassico Palais Pàlffy con figure a bassorilievo nei timpani delle finestre, e il Palais Caprara-Geymiiller, fatto innalzare nel 1698 dal feldmaresciallo Caprara, nel quale spicca il portale barocco addobbato da Atlanti che sorreggono il balcone.
Minoritenplatz
Distante e suggestiva, è una delle piazze che ha mantenuto il proprio elegante carattere settecentesco, accerchiata dalle facciate di palazzi nobiliari. Fronteggiano la facciata della chiesa l'imponente Palais Starhemberg, di composte forme barocche e oggi sede del ministero della Pubblica Istruzione, e il settecentesco prospetto laterale del palazzo Liechtenstein, retto da Atlanti; a fianco il sobrio Palais Dietrichstein, di F. Hillebrandt, trasformato ai primi dell'Ottocento, oggi sede di uffici della Cancelleria e del ministero degli Esteri.
Minoritenkirche
La chiesa dei Frati minori è, dopo la cattedrale di S. Stefano, l'edificio religioso di maggior importanza storica della città, tanto che nel 1691 vi fu festeggiato il solenne Te Deum per la vittoria di Karlowitz, che segnò la definitiva sconfitta dell'impero ottomano. È la chiesa nazionale degli italiani luogo d'incontro della comunità residente a Vienna.
L'attuale e vasto edificio fu eretta in forme gotiche francesi nella prima metà del secolo XIV, consacrata nel 1447 e fino al 1784 fu intitolata alla S. Croce. Più volte riutilizzata, fu trasformata da J.F. Hetzendorf che nel 1784-89, fedele alle direttive di Giuseppe II, vi concretizzò l'attuale altare maggiore, fece smantellare il gotico coro di S. Lodovico, avvicendò gran parte degli arredi e rimosse la tomba di Bianca di Valois.
I portali di Minoritenkirche
Nell'imponente facciata, aperta da tre grandi quadrifore e contraddistinta dagli alti spioventi del tetto, si apre il bellissimo portale centrale a strombo, opera eccellente del gotico in città. È opera di fra' Giacomo da Parigi, cui è assegnata anche la paternità del progetto complessivo dell'edificio trecentesco.
Lo ornano le statue della Madonna e di santi; nel timpano, al centro in alto, Crocifissione, e ai lati scene del Calvario. Nei due portali laterali, gemelli, rilievo trecentesco con le Stimmate di S. Francesco, introdotto nel timpano destro; sul lato destro della chiesa, dove un tempo era il chiostro del convento, è un lungo porticato dei primi del '900 con lapidi ed epitaffi; dietro all'edificio, tra le due absidi, si alza lo snello campanile romanico-gotico.
L'interno di Minoritenkirche
È a tre navate a sala, su snelli pilastri polilobati; alle pareti, stemmi nobiliari trecenteschi. Sul grande altare maggiore neogotico di J.F. Hetzendorf, pala della Madonna della neve di Cristoph Unterberger; al terzo pilastro destro, di fronte al pulpito neogotico, Familienmadonna, venerata statua in pietra policroma della Vergine con il Bambino; nella navata sinistra, alla parete, in una cornice neogotica di marmo, copia a mosaico dell'Ultima Cena di Leonardo, compiuta da G. Raffaelli per ordine di Napoleone.
Accostato alla terza colonna, frammento d'affresco cinquecentesco raffigurante S. Francesco.
Bankgasse
La breve via conserva notevoli palazzi barocchi. Tra i più belli è lo Stadtpalais Liechtenstein, palazzo di città dei prìncipi di Liechtenstein, eretto su progetto di D. Martinelli, con corpo centrale ad alte paraste e un portale a colonne orrato, come l'attico, di statue di G. Giuliani; nell'interno, imponente scalone, decorato di statue e sculture di G. Giuliani e S, Bussi. più avanti è l'Ungarische Hofkanzlei, antica Cancelleria del regno d'Ungheria, oggi sede dell'ambasciata ungherese, con una facciata tardobarocca a portali genelli.
La via termina su Herrengasse li fronte al Palais Ferstel, grande edificio di stile "romantico", elevato nel 1855 come sede della banca austro-ungarica, di negozi e uffici. Articolato come un passaggio coperto che sbocca sulla Freyung, sospeso da una rotonda con cupola vetrata decorata al centro da una fontana di gusto eclettico, il complesso si ispira ai concetti della Galleria Vittorio Emanuele di Milano e di Burlington Arcade di Londra. A cavallo del '900 lo rese celebre il Café Centrai, seguito da personaggi di primo piano della cultura austriaca.
Freyung
La grande piazza di forma irregolare prende nome dal diritto d'asilo che il luogo assicurava nel medioevo. Palazzi di pregio l’accerchiano, mentre al centro è ordinata l'Austriabrunnen, fontana d'Austria, con le statue dell'Austria e dei fiumi Danubio, Elba, Vistola e Po.
L'isolato d'angolo con Herrengasse contiene il Palais Harrach (visita: 10-11; chiuso martedì), iniziato nel 1690 e rimaneggiato nel 1845; il palazzo è sede di mostre straordinarie di parte delle collezioni di scultura, di artigianato e di armi del Kunsthistorisches Museum.
Sul lato nord-ovest, il Palais Porcia, di origine rinascimentale è affiancato dal Palais Kinsky, uno dei più belli del barocco austriaco, costruito nel 1713-16: la facciata ha un portale centrale con colonne e Atlanti sovrastato da statue; nell'interno, rotonda a stucchi che funge anche da androne e splendido scalone d'onore, con stucchi e affreschi.
Sul lato orientale emerge il barocco Palais Schónborn-Batthyàny dalla facciata a stucchi e con bel portale; a fianco, l'edificio eterogeneo della Lànderbank, sul cui lato verso la piazza un portale postmoderno sottolinea l'ingresso al Kunstforum (visita: 10-19; merco­l• edì 10-21), spazio usufruito per esposizioni temporanee d'arte moderna.
Schottenkirche
La chiesa degli Scozzesi domina il lato settentrionale della Freyung. Prende nome dall'abbazia benedettina di monaci irlandesi insediatisi a Vienna nel secolo XII; l'edificio originale, conseguito in più riprese e rifacimenti, fu modificato radicalmente in forme barocche nel 1638; nel 1882-93 la chiesa è stata ancora modificata, all'interno come all'esterno, in forme neobarocco-rinascimentali. La semplice facciata, a due ordini con finestrone centrale, è serrata tra due tozze torri; nella nicchia sopra l'ingresso, statua della Vergine di T. Kracker; sul lato destro, ordinato nel 1892, è il Jasomirgott-Denkmal monumento al duca Enrico Il Jasomirgott che chiamò a Vienna i monaci irlandesi.
L'interno di Schottenkirche
Il vasto interno a navata unica, con profonde cappelle laterali, coro e altare maggiore neobarocchi di H. Ferstel, conserva pietre tombali e lapidi funerarie.
Notare, al secondo pila­stro, il monumento celebrativo della liberazione di Vienna dall'assedio turco nel 1683 di J.E. Fischer von Erlach il giovane; tra i dipinti, di interesse particolare due opere di T. Pock e la bella Crocifissione di Joachim von Sandrart.
Nella Monumentenhalle, decorata da un affresco di T. Pock, tombe del secolo XVI dello scomparso chiostro del convento.
Museum im Schottenstift
(visita: 10-17; domenica 12-17; lunedì-mercoledì chiuso).
Ha sede nel Priorato adiacente alla chiesa, con cortile decorato da una fontana del 1652 con la statua di Enrico Il Jasomirgott. Le collezioni d'arte dell'abbazia, regolate su base tematica, comprendono un'importante sezione intitolata alle nature morte con dipinti fiamminghi e austriaci dei secoli XVII e XVIII.
Lo spazio dedicato all'arte sacra presenta notevoli opere barocche di Peter Paul Rubens, Jan Cossiers e Giovanni Battista Pittoni, un arazzo raffigurante scene della storia di Mosè e oggetti liturgici del secolo XVIII.
Am Hof
La piazza "alla corte" è una delle più ampie della vecchia Vienna, teatro di tornei nel medioevo; il nome ricorda che si trovava qui la prima abitazione dei duchi d'Austria. Al centro è la Mariensàule, colonna della Vergine. Quasi tutto il lato settentrionale è popolato dalla Feuerwehrzentrale, caserma principale dei pompieri viennesi: la storia dei servizi antincendio in città è delineata nell'annesso Feuerwehrmuseum (visita: 9-12 do-menica e festivi). Sull'angolo è il Biirgerliches Zeughaus, l'antico arsenale del secolo XVI, prezioso per la facciata neoclassica di influenze franco-iberiche.
Kirche am Hof
L'originale struttura della chiesa, detta anche zu den neun Chiìren der Engel è legata alla particolare storia della realizzazione: fu infatti innalzata in forme gotiche come chiesa di un convento carmelitano, riutilizzando una preesistente cappella imperiale romanica appartenuta all'ex residenza dei Babenberg, margravi della Marca Orientale. Questo edificio ha fatto poi da nucleo centrale dell'attuale complesso, rifatto nel '600 dopo un incendio. La bella facciata in stile barocco romano è preceduta da un atrio sormontato da terrazza. L'interno è a tre navate su pilastri ottagonali con volte gotiche e apparato decorativo di stucchi e affreschi.
Uhrenmuseum
Questa singolare collezione di orologi (visita: 9-16.30) è tra le più ricche e significative del genere al mondo. Espone circa un migliaio di pezzi, dal secolo XV al XIX. Tra i pezzi più importanti: orologi da torre tra cui quello della cattedrale di S. Stefano; un orologio astronomico con cassa in legno policromo; una pendola a muro con figure allegoriche; orologi da tavolo rinascimentali; una meridiana portatile ornata in avorio da Norimberga; un orologio da tasca con cassa cesellata in oro; un orologio astronomico viennese; un grande orologio astronomico da Leutschach.
Si possono anche osservare alcune rarità, come gli orologi "da console" viennese, un orologio per l'accensione automatica dei lumi a gas, un orologio a sfera con luce notturna.
Affascinanti gli orologi con automi o figure mobili  e gli orologi musicali a rullo.
Schulhof
A questa piazzetta di forma irregolare dà ingresso, a sinistra della chiesa am Hof, un passaggio coperto, superato il quale è ben visibile l'impianto gotico della chiesa stessa. Una casa con portale barocco retto da Atlanti è residenza del Puppen und Spielzeug-Museum. A fianco, l'antico Palais Obizzi, di origine cinquecentesca ma cambiato in forme barocche è sede dell'Uhrenmuseum.
La Ringstrasse
A lungo è stata valutata un ingombrante fardello, testimonianza delle tendenze di autocelebrazione tardo-ottocentesche degli "architetti che sfigurano la città senza esservi costretti dai regolamenti edilizi", secondo le parole dell'architetto Adolf Loos, Oggi Ringstrasse, oltre a costituire un'autentica "ciambella di salvataggio" per itrasporti pubblici e il traffico privato, è divenuta una peculiarità di Vienna, quasi una rassegna dei gusti otto-novecenteschi della società viennese espressi dai migliori architetti del tempo. L'esasperato eclettismo stilistico che ne contrassegna gli edifici e le disposizioni urbanistiche ha dato luogo a uno stile proprio, normalmente chiamato "Ringstrasse", La visita inizia dal tratto più settentrionale del Ring denominato Schottenring sul quale sbocca il prolungamento dell'Herrengasse.
Schottenring
Questo segmento del Ring è quello più "umile" del lungo anello che circonda il centro storico. Ciò è dovuto sia alle devastazioni della seconda guerra mondiale, sia da una precisa scelta iniziale di occupare gran parte dell'area degli antichi bastioni con edifici a uso militare, rammentata dai moti di piazza del 1848.
Vi leva la casa ove abitò dal 1877 al 1895 il compositore Anton Bruckner. In posizione arretrata si dispone l'avveniristica costruzione della Juridische Fakultt facoltà di giurisprudenza, innalzata nel 1974-83; più avanti, affaccia su Schottenring la Borse, palazzo della borsa, in forme eclettiche rifate in successive ricostruzioni. Sulla sinistra del tratto terminale si apre la raccolta Deutschmeisterplatz, con monumento (1906) all'omonimo e glorioso reggimento imperiale. Alle spalle, arretrata su Mari a-Theresien-Strasse, è la colossale Rossauer Kaserne, complesso militare la cui scarsa qualità architettonica - famoso è rimasto l'infortunio dei progettisti che non vi previdero i servizi igienici - avrebbe dovuto esser compensata dalla rilevanza strategica. In realtà, modificata in sede centrale della polizia viennese, dagli anni settanta del '900 è solo il museo di se stessa, in attesa di finalità. Al termine, sulla destra, si leva il Ringturm, grattacielo di 24 piani di Erich Boltenstern, restaurato nel 1991.
Franz-Josefs-Kai
Il grande viale che corre lungo il Donaukanal, braccio canalizzato del Danubio, fu conseguito nel 1858 e sistemato nel 1903-1904 quando Otto Wagner conseguì sia la canalizzazione del Danubio che la sede sotterranea della 5tadtbahn parallela al fiume e aperta su di esso. Danneggiato dai nazisti in ritirata è oggi fiancheggiato da molteplici edifici moderni, sebbene nei parapetti e nelle strutture mantenga un chiaro carattere Jugendstil. All'estremità settentrionale, in corrispondenza della fermata della metropolitana di Schottenring, ma dall'altro lato del Danubio, vi presenta lo Schútzenhaus, padiglione per il magazzinaggio di una chiusa mobile del Danubio, realizzato da Wagner.
Schwedenplatz
Questa piazza moderna, in gran parte restaurata dopo i danni bellici, interrompe Franz-Josefs-Kai in corrispondenza dell'omonimo ponte: qui, alla banchina del Danubio è ancorato il battello a vapore Johann Strauss, modificato in un tipico ristorante; nei pressi è anche l'imbarcadero (punto di partenza delle visite del porto fluviale e dei canali del Danubio), da cui si ha una bella prospettiva lungo il fiume.
Al termine, in corrispondenza di Julius-Raab-Platz a fianco del ponte sul Donaukanal, è il palazzo dell'Urania opera di M. Fabiani che sebbene la facciata storicista contiene ardite soluzioni architettoniche interne, rese evidenti all'esterno dall'anomala torre dell'osservatorio astronomico.
Postsparkassenamt
Il palazzo della cassa di risparmio postale, fondata nel 1883 e primo istituto del genere al mondo, è enumerato tra i capolavori di Otto Wagner e rappresenta tra le più interessanti testimonianze dell'architettura funzionale a Vienna, cui l'apparato decorativo Secession ha dato la celebrità.
La semplice facciata, segnata dalla geometrica decorazione delle borchie che trattengono le lastre di rivestimento e dalla bella pensilina vetrata con struttura in alluminio, è dominata dalle due grandi figure angeliche dell'attico, anch'esse fuse in alluminio.
0sterreichische Museum fiir an­gewandte Kunst
Visita mercoledì, sabato e domenica 10-18; martedì 10-24; giovedì 0-21; lunedì chiuso. Tra i più rilevanti musei d'Arte applicata in Europa, fu fondato nel 1863 da Rudolf Eitelberger ed è conosciuto per le collezioni di tappeti orientali, di porcellane europee e orientali, di stoffe ri­camate e smalti medievali. Riserva gran parte degli spazi a mostre tematiche temporanee che raccolgono al vasto fondo museale disponibile.
Stadtpark
Il grande giardino pubblico all'inglese realizzato nel 1862 su progetto di Rudolf Siebóck, è attraversato dall'ultimo tratto del Wien, prima di gettarsi nel Danubio.
A ridosso di Johannesgasse, si trova il Wienflussregulierung scenografico apparato decorativo Jugendstil con monumentali scalinate, padiglioni e colonne di F. Ohmann, che maschera lo sbocco in superficie del Wien.
Nel Wienflussregulierung, su Johannesgasse, è inserita la stazione della metropolitana Stadtpark, che mantiene il padiglione Jugendstil ideato ai primi dei '900 da Otto Wagner.
Schubertring.
Su questo segmento del Ring si apre Beethovenplatz piazza a giardino con il monumento a Beethoven di K. Zumbusch. Poco più avanti si trova il Konzerthaus, palazzo dei concerti elevato da Fellner e Helmer in forme di transizione tra l'eclettico-neoclassico e lo Jugendstil: dispone di sale da concerto ed è sede dell'accademia e del teatro d'arte drammatica Schwarzenbergplatz
Accresciuta verso la collina del Belvedere, creando una bella prospettiva, questa ampia piazza è chiusa da grandiosi palazzi di forme eclettiche della fine dell'800. Quasi all'inizio è la statua equestre di Karl Philipp von Schwarzenberg, il vincitore della battaglia di Lipsia, di E. J. Hàhnel.
A sud si stende il giardino che precede il Palais Schwarzenberg, al cui centro è la circolare Hochstrahlbrunnen, fontana del 1873 con alto e sottile getto d'acqua; dietro è l'emiciclo a portico del Sovjetischen Befreiungsdenkmales, monumento a ricordo della liberazione di Vienna da parte delle truppe sovietiche.
Sul lato destro della piazza sorge il Franzbsische Botschaft, ambasciata francese di Georges Chedanne, a ragione ritenuta un vero e proprio "manifesto" dell'Art Nouveau francese.
Palais Schwarzenberg
Il vasto edificio, oggi in parte albergo, si leva arretrato e in posizione soprelevata sul terrapieno alberato alle spalle dei giardini di Schwarzenbergplatz. La realizzazione fu iniziata nel 1697-1704 da J.L. von Hildebrandt per il principe Mansfeld¬Fondi, continuata da J.B. Fischer von Erlach il vecchio per il principe Adam von Schwarzenberg, e portata a termine dal figlio Josef Emanuel.
L'imponente facciata che domina il cortile d'onore è segnata al centro da una loggia a colonne, cui salgono due scenografiche rampe; la facciata interna, allungata a ferro di cavallo verso il giardino, è troncata da un corpo centrale cilindrico e decorata da una serie di statue di L. Mattielli.
Nell'interno notevoli la sala a cupola, la cappella e la galleria di marmo, decorati di affreschi.
Karntner Ring
Prende il nome dalla Kdrntnertor, cinquecentesca porta cittadina distrutta insieme ai bastioni. Segna l'inizio del tratto più enorme di Ringstrasse, dove si raccolgono alberghi di lusso, agenzie di viaggio e sedi di compagnie aeree; da notare, sulla sinistra l'Hotel Imperial, già palazzo dei duchi di Wiirttemberg (1872-73).
Karlsplatz
L’ampia piazza, di forma irregolare, fu ricavata tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi del '900 sul luogo degli antichi bastioni e allargata in seguito alla copertura del fiume Wien. II complicato sistema di assi di traffico a più corsie che l'attraversa ha diviso Karlsplatz in settori pedonali indipendenti, tra loro collegati solo dal ampio complesso commerciale sotterraneo dell'Opern-Karl­splatzpassage, con negozi e ristoranti, conseguito in corrispondenza delle stazioni delle linee I, 2 e 4 della metropolitana.
Sul lato settentrionale il Musikvereinsgebàude, eterogeneo palazzo neorinascimentale della Società degli amici della musica, con facciata a grande loggiato decorato di statue. è l'autentico cuore della vita musicale cittadina. A fianco è la Kiinstlerhaus, la "casa degli artisti", di forme neorinascimentali italiane di A. Weber, sede espositiva istituzionale degli artefici dell'eclettismo storicista, cui si opposero apertamente Klimt e gli esponenti Secession.
Karlskirche
Domina la parte meridionale della piazza questa chiesa imponente, intitolata a S. Carlo Borromeo per volontà dell'imperatore Carlo VI, che volle così sciogliere un voto fatto al "santo della peste" in occasione della terribile epidemia del 1713. Preceduta da uno specchio d'acqua con statua bronzea di Hill Arches, offerta alla città da Henry Moore, è tra le più belle chiese del barocco viennese.
Cominciata nel 1716 da J.B. Fischer von Erlach il vecchio, di cui è forse il capolavoro, la portò a termine J.E. Fischer von Erlach il giovane (1737). L'imponente corpo centrale è sormontato da un'alta cupola e serrato ai lati da due basse torri; la fronte è formata da un pronao classicheggiante su sei colonne; la gradinata è costeggiata da statue e da due alte colonne.
L'interno di Karlskirche
Armonioso nelle grandi proporzioni barocche-romane, ha pianta ovale con alta cupola decorata dall'affresco della Gloria di S. Carlo Borromeo di J.M. Rottmayr. Notare, sopra l'ingresso, la notevole tribuna dell'organo e l'affresco di J.M. Rottmayr. Nel grande patrimonio di opere d'arte, spiccano la pala dell'Assunzione di Maria di Sebastiano Ricci e il grande gruppo plastico della Trinità posto sull'altare maggiore, attribuito a Fischer von Erlach il vecchio.
Historisches Museum der Stadt
Fondato nel 1887, il museo storico della città di Vienna (visita: 9-16.30; lunedì chiuso), occupa un moderno edificio affacciato su Karlsplatz. Vi sono esposti gli oltre tremila pezzi delle collezioni della storia di Vienna. Al pianterreno si organizzano mostre su temi riguardanti la città. Vienna dalla preistoria al secolo XVI è illustrata con reperti archeologici romani, statue di prìncipi, affreschi e vetrate tre-quattrocentesche provenienti da S. Stefano e da altre chiese. Meritano attenzione caratteristico i cinque dipinti raffiguranti storie di Santi del Maestro del Friedrichsaltar.
La città tra Cinque e Settecento
Armi, bandiere, trofei degli assedi turchi del 1529 e 1683, stemmi, armi nobiliari e lapidi dalle facciate di edifici viennesi ricordano le vicende viennesi fino alla morte dell'imperatrice Maria Teresa.
La pianta topografica di Vienna, conseguita nel 1547-52 da A. Hirschvogel, e il grande modello in rilievo della città prima dell’abbattimento delle fortificazioni, opera di Eduard Fischer permettono di farsi un'idea degli assetti urbanistici di Vienna in passato.
Opere di pittura
La raccolta enumera anche opere d'arte, tra le quali notare la Veduto di Vienna di Domenico Cetto e i dipinti del '700 viennese tra i quali figurano: J.M. Rottmayr, M. Altomonte, P. Troger, A. Braun, F.A. Maulpertsch, j. van Schuppen, G.B. Lampi, B. Moli, F.X. Mes­serschmidt, J.-B.-Pillement. Inoltre, pietra tombale del compositore Ch. W. Gluck, il forziere del borgomastro di Vienna e il lampione in ferro battuto dall'Haus zur schónen Laterne, nell'omonima via.
L'Otto e il Novecento
Vicino a stampe, miniature e interessanti ricostruzioni di ambienti sono esposte opere neoclassiche di A. Kauffmann, H.F. Fúger, C. Agricola, G.B. Lampi  dipinti di artisti romantici e moderni. Tra questi ultimi, G. Klimt, E. Schiele, 0. Kokoschka.
Secession
Visita: 10-18; giovedì 10-20; lunedì chiuso. Autentico "manifesto" architettonico del movimento da cui prende nome, la palazzina della Secession fu innalzata nel 1898 su progetto di Joseph Olbrich.
Era destinata a essere sede espositiva del gruppo della Vereinigung bildender Kúnstler Osterreichs­Secession. Così suonava il nome ufficiale, che riuniva artisti quali G. Klimt, J. Hoffmann, j. Olbrich, K. Maser e C. Moli e si contrapponeva all'imperante eclettismo dell'arte ufficiale. La cupola in metallo dorato, il cui traforo imita le foglie di lauro, fu disegnata dallo stesso Klimt, come le porte d'accesso, mentre il funzionale allestimento a pareti mobili dell'interno è di Wagner.
In facciata, l'iscrizione "al tempo la sua arte, all'arte la sua libertà". Fino al 1939, quando i nazisti sciolsero l'associazione, vi si avvicendarono mostre che videro presenti tutte le avanguardie del periodo, da Mackintosh a Chagall e a Kandinsky, facendo di Vienna una delle "capitali" della cultura europea.
Notevolmente danneggiata dai bombardamenti del 1945, la Secession fu in parte riedificata ed è stata sottoposta a una profonda riorganizzazione nel 1985-86: pur non potendo riedificare tutti i dettagli decorativi e di organizzazione degli spazi interni, ne sono state riattivate appieno le funzioni di centro espositivo d'arte moderna.
Nel sotterraneo è possibile osservare il celebre Beethovenfries, opera di Gustav Klimt e capolavoro dell'arte del Novecento, che ha come soggetto il coro finale della Nona sinfonia; fu conseguita per decorare una composizione spaziale di j. Hoffmann.
Opernring
Collegato a Karlsplatz e alla Secession dal complesso commerciale sotterraneo di Opernpassage, è la parte del Ring che prende nome dalla Staatsoper, tra i più famosi teatri lirici al mondo. Quasi al termine è la casa dove abitò e morì il compositore Franz van Suppé.
Gemàldegalerie
La Pinacoteca, formata da una collezione privata donata all'Accademia nel 1821, vanta opere eccellenti dell'arte fiamminga e italiana. Vi si osservano opere di Hieronymus Bosch, L. Cranach il vecchio, A. Holbein, J.C. Vermeyen, bottega di Gentile da Fabriano, Maestro bizantino del secolo XII, Tiziano, Botticelli, Murillo, j. Liss, j. Jordaens, Rubens, A, van Dyck, Rembrandt, F. Guardi, Giovan Battista Tiepolo. La raccolta di opere di artisti moderni e contemporanei, da essi donate all'accademia, annovera tra gli altri F. Hundertwasser, F. Wotruba, A. Rainer, S. van Hoogstraten.
Burgring
Uno dei tratti più monumentali di Ringstrasse, è accompagnato dal Neue Burg dell'Hofburg.
In corrispondenza della Burgtor, si apre l'ampia Maria-Theresien­Platz , piazza rettangolare a giardino con al centro l’enorme monumento a Maria Teresa, opera in bronzo di K. Zumbusch e K. Hasenauer, con la statua dell'imperatrice in trono su alto zoccolo, circondata dalle statue equestri degli statisti e dei generali più importanti del suo regno. Ai lati della piazza sorgono i due grandi palazzi simmetrici, coronati da cupola, del Naturhistorisches Museum e del Kunsthistorisches Museum, innalzati in forme eclettiche nel 1872-81 da Gottfried van Semper e Karl Hasenauer, con la collaborazione, per gli apparati decorativi, di alcuni tra i maggiori artisti del tempo.
Naturhistorisches Museum
Visita: 9­18.30; mercoledì 9-21; martedì chiuso.
Il Museo di Storia naturale è tra i più ricchi musei del genere in Europa. I circa quindici milioni di pezzi delle collezioni sono mostrati in solidi armadi-vetrina in legno che rappresentano - per l'allestimento sistematico­classificatorio particolare dell'800 - un vero e proprio museo nel museo. Di particolare interesse sono le collezioni di meteoriti, paleontologica, botanica, di insetti e pesci.
I pezzi più interessanti.
La sezione mineralogica e petrografica contiene, oltre alla collezione di meteoriti, fiore al-l'occhiello del museo, campioni di minerali di rocce, tra cui oro cristallizzato di Vulkoj, argento del Perù inviato dai primi conquistatori spagnoli, obelisco di salgem¬ma da Wieliczka. Affascinante la collezione di pietre preziose, appartenuta agli Asburgo, con esemplari eccezionali o giganteschi di opali, topazi, smeraldi e dia-manti. Nella sezione preistorica, tra gli oggetti dell'età della Pietra, osservare la celeberrima Venere di Willendorf. La sezione botanica mostra esemplificazioni di ciclo vitale vegetale e di fenomeni vegetali; 13 mila volumi compongono il celebre Erbario viennese.
Dr.Karl-Renner e Dr.-Karl-Lueger-Ring
Questo lungo tratto rettilineo di Ringstrasse, dove giunge il culmine la ricerca della monumentalità architettonica attraverso la rivisitazione eclettica degli stili storici, è chiamato a due illustri personaggi viennesi. Karl Renner, viennese d'adozione, fu il cancelliere del primo dopoguerra e, dal 1945, il presidente della seconda Repubblica austriaca, conquistata dagli Alleati; Karl Lueger.
All'inizio del rettilineo, si apre un giardino triangolare dietro al quale è l'imponente facciata del Justizpalast, palazzo di giustizia, innalzato nel 1875-81 in stile neorinascimentale tedesco.
Museumstrasse
Altri palazzi di pregio si dispongono lungo questa arteria: il più interessante è il Palais Trautson, antico palazzo della Guardia ungherese, creazione del barocco viennese con elegante portale a statue, finestre decorate di stucchi e frontone a rilievi, opera di J.B. Fischer von Erlach il vecchio.
Il vicino Palais Auersperg, con facciata del 1706, ha vicino la Beethovenhaus, casa in cui il compositore abitò nel 1819-20 e compose la Missa solemnis.
Parlament
Visita guidata lunedì-giovedì I I e 15, venerdì 11, 13, 14, 15; le comitive lunedì-domenica su appuntamento; luglio­metà settembre 9, 10, li, 13, 14 e 15; sabato, domenica e giorni di seduta chiuso. Sede delle due Camere del Parlamento austriaco, fu innalzato nel 1873-83 da Th. Hansen, ispirandosi all'architettura greca e toccando forse la punta della monumentalità rievocativa. Il grande edificio ha la facciata formata da un padiglione centrale a forma di tempio e da due ali, ritmate da semicolonne e ultimante in due padiglioni minori a tempietto; coronano l'attico 60 statue di famosi personaggi dell'antichità greca e romana. Una grande doppia rampa sale al corpo centrale, addobbata di quattro gruppi bronzei di domatori di cavalli, di statue di personaggi antichi e preceduta dalla fontana di Pallade Atena.
Nell'interno, particolarmente importanti sono la Sàulenhalle, vasto salone a peristilio su 24 grandi colonne monolitiche con capitelli corinzi dorati.
Rathaus
È preceduto dal Rathauspark, sistemato nel 1885 e decorato di fontane e monumenti celebrativi di artisti, fra cui Johann Strauss padre e Josef Lanner, i re del valzer viennese.
Il Municipio è uno dei più singolari monumenti dell'architettura eclettica della fine dell'800 a Vienna. Fu innalzato nel 1872-83 da F. Schmidt in colossali forme neogotiche, forse ispirandosi all'Hótel de Ville di Bruxelles.
Nell'interno, interessanti sono la Stadtsenatsaal, sala della giunta con ricco soffitto in legno dorato; la Gemeinderatssitzungssaal, dal cui soffitto pende un enorme lampadario in bronzo pesante 320 chili, e l'immensa sala delle feste, nella quale ogni anno si svolge il celebre Concordia-Ball.
Universitat
L'università viennese fu fondata nel 1365 dal duca Ro-dolfo IV. L'attuale sede, in stile neorinascimentale italiano, fu innalzata nel 1873-83 da H. Ferstel che contraddistinse la vasta loggia a due piani su colonne. Il grande atrio dà accesso al cortile, aperto su tre lati da un ambiente ad arcate con busti di docenti: al centro sorge la Kastalia-Brunnen.
Di fronte all'Università, sull'altro lato di Dr.-Karl-Lueger-Ring, si può salire sul Mblkerbastei, resto degli antichi bastioni, su cui furono innalzate alcune caratteristiche case. Sull'angolo del bastione è la Pasqualatihaus, casa innalzata nel 179 1-98 che prese nome dal medico Joseph Benedikt Pasqualati; tra il 1804 e il 1815 fu abitata per alcuni periodi da Beethoven che qui compose la quarta, la quinta e la settima sinfonia.
Votivkirche
L’appariscente chiesa eclettica, che domina una grande piazza a giardino, fu costruita nel 1856-79 dall'imperatore Francesco Giuseppe sul luogo e in ringraziamento del fallito attentato del 1853, su progetto di H. Ferstel, che si ispirò all'architettura gotica francese duecentesca e fornì la facciata di due alte torri gemelle. Nell'interno, a tre navate, l'ultima cappella a sinistra custodisce la tomba del conte Niklas Salm, il liberatore di Vienna dai Turchi nel 1529, decorata di rilievi.

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