Divertirsi a Madrid

La vita degli spagnoli ruota intorno ai locali pubblici, che possono essere di diversi tipi: bodegas, cervecerías, tascas e pub. In molti di questi locali si possono gustare topos, e alcuni offrono anche qualcosa di più simile a un pasto.

La consumazione al banco in genere costa circa il 10-20% in meno che al tavolo, soprattutto se i tavoli sono in una saletta separata o all'aperto: in tutto il paese si trovano re­staurantes, nei quali si può mangiare bene a prezzi ab­bordabili, ma non mancano locali più ricercati che offrono un'alta gastronomia a prezzi visibilmente an­che molto sostenuti.
La me­són è una specie di tratto­ria, mentre la vento è un esercizio a direzione fa­miliare, che si trova nei luo­ghi meno battuti e che può riservare belle sorprese.
Nelle mari squerías e nei me­renderos si mangiano frutti di mare. I chiringuitos sono chioschi o bar all'aperto. Per legge in tutti i menu i prezzi devono implicare il servizio, quindi sta al clien­te decidere se lasciare la mancia o meno.
I mercados spagnoli sono sempre un bello spettacolo. Passando tra un banco e l'altro, si possono compra­re frutta, verdura, salumi, olive, frutta secca, formaggi; se poi si passa in panetteria e al supermercato per una bottiglia di vino, si è pronti per un pasto da consumare magari in una cornice pittoresca.
A chi oggi si reca a Madrid viene riservata un'acco­glienza che di rado altre città possono offrire. Sem­bra di entrare in un mondo in perenne movi­mento. Il madrileno va a coricarsi abitualmente tra le sei e le sette del mattino e quindi va a lavorare.
La vivacità della quotidianità che scorre nella Gran Via, l'arteria più vibrante di Ma­drid in quanto via degli uo­mini di affari - rappresenta un ottimo tonico per cam­minare e non perdere neanche un istante di tutto ciò che vi circonda.
I turisti continuano a cerca­re la movida e a trovarla, perché poche città al mon­do assicurano l'offerta di divertimento della capitale spagnola. Per esempio, a Madrid la polemica italiana sull'ora di chiusura delle di­scoteche sarebbe impensa­bile.
A Madrid ci sono centinaia di cinema, molti dei quali offrono un ultimo spettacolo dopo mezzanotte. Le decine di teatri e teatrini, dai classici agli off-off, hanno tutti vici­no un bar o un ristorante per una discussione che può fare l'alba.
Centinaia di bar si mutano in altret­tanti luoghi d'attrazione grazie alla semplice magia di un chitarrista. Alla sera, Plaza Mayor, riluce come se possedesse un fuo­co interiore: i tavolini nella piazza sono presi da cen­tinaia di persone.
Da una parte ci sono musici che im­provvisano un flamenco, dal­l'altra si intona una zarzuela.
Le aree dove si può divertire sono nume­rose. Vicino al centro è pla­za de Santa Aria, una delle zone-trampolino più conosciute; il quartiere di Malasana, a nord, ha nella plaza Dos de Mayo uno dei centri più vivaci e meno standardizzati della vita notturna madrilena.
Gli amanti delle discoteche si incontrano invece nella zona della Glorieta de Bilbao, mentre gli studenti si riuniscono tra Argiielles e Moncloa, appena sotto la città universitaria.
Quando si parte e si ritorna a casa, dopo aver provato le influenze di Madrid, è come spegnere un fuoco scoppiato all'improvviso in una galleria chiusa. Resta un sapore amaro in bocca per il congedo, un senso turbante di solitudine e una voglia struggente di ritornare in quella città fatta di movida.

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